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Party Bus to Hell

Regia di Rolfe Kanefsky vedi scheda film

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La recensione su Party Bus to Hell

di undying
4 stelle

Un carrozzone del "cattivo gusto" sfrenato verso l'eccesso, che guarda (male) al cinema a basso costo del passato. Sesso, sangue e tanta ironia (mancata). Da un regista esperto di titoli trash.

 

locandina

Party Bus to Hell (2017): locandina

 

Lara (Stefani Blake) accetta l'invito dell'autista Joan (Sadie Katz): destinazione -via pullman e gratuita- Black Rock City (Nevada) per un party esclusivo di droga, sesso e rock'n'roll. Durante il percorso, nel bel mezzo del deserto, Joan investe volontariamente una ragazza ferita (Tara Reid) quindi ferma l'autobus dileguandosi. In breve i passeggeri vengono aggrediti da un gruppo di fanatici satanisti, convinti che la -ancora per poco- "vergine" Lara sia stata prescelta per un rituale satanico.

 

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Rolfe Kanefsky ha un trascorso come regista, che denuncia chiaramente quale siano i suoi generi preferiti: film apocrifi su Emmanuele, avventure erotiche dell'uomo invisibile, sex files del tipo Alien erotica e horror trash di serie Z. Avendo mano libera, in questo Party bus to hell, non poteva che venirne fuori un connubio tra eros e thanathos, in chiave grottesca. L'abbondanza di splatter, realizzato a buon mercato, è stemperata da battute demenziali, con il registro della commedia -ahinoi- dominante. Le riprese sono curate, la storia non c'è e le attrici vanno bene per mostrare culo e tette (calda e interessante, però, la scena con capezzolo titillato a Lara dalla lesbicona di turno). Il tutto viaggia nel caos e nel disordine, con botti, urla, inutili dialoghi e devastante (brutta) musica di sottofondo. L'interprete più professionale (Sadie Katz) è anche quella al momento più attiva (presente anche nel remake di Blood feast), giunta da noi (ovvero con traduzione italiana) solo in home video con Wrong turn 6.

 

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Party bus to hell è un film ricolmo di assurdità tenute assieme dallo spirito goliardico di un amante del cinema trash. Non per un pubblico ordinario, ma potrebbe piacere agli snob o a chi vede, in titoli tipo Dal tramonto all'alba, dei capolavori.

 

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Curiosità 

Il cinema brutto, quando piace può fare danni. Infatti Kanefsky dichiara apertamente, con dedica sui titoli di coda, quali sono le fonti di ispirazione per Party bus to hell, ovvero nell'ordine:  In corsa con il diavolo (1975), Bloodsucking freaks (1976)  e Satan's cheerleaders (1977). Come se non fossero sufficienti questi tre titoli, prosegue aggiungendo che il film è dedicato, in ricordo, al regista Ted V. Mikels.

 

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