Regia di Alessandro Aronadio vedi scheda film
Massimo (Edoardo Leo), è il proprietario di un bed and breakfast ormai ridotto a una fatiscente palazzina dopo i fasti della precedente gestione paterna e vanta pochi clienti e troppe tasse. Per sopravvivere e eludere il fisco lo scaltro quarantenne deciderà di trasformare il posto in un luogo di culto e di fondare una sua religione. Nascerà così la prima fede che mette l’Io al centro dell’universo, ovvero lo ionismoi. Ad accompagnarlo in questa avventura ci saranno la sorella Adriana (Margherita Buy) e Marco (Giuseppe Battiston) scrittore senza lettori che si rivelerà l’ideologo perfetto della nuova religione.
Questa è la trama del nuovo film di Alessandro Aronadio il regista romano al suo terzo lungometraggio, decide di affrontare un tema scottante come la religione in modo ironico. Lo affronta da ateo, ma senza mai ridicolizzare chi crede. In un momento di crisi sarà proprio un prete ad indicare la strada giusta da percorrere a Massimo, ormai diventato un inconsapevole guida dello Ionismo. Io c’è riflette quindi sull’importanza del credere e sulla responsabilità delle religioni.
Una commedia apparentemente leggera che porta lo spettatore a sorridere di gusto, ma anche a riflettere sulla tristezza di un Paese che si trova a disagio e sente l’urgenza di evadere.
Di questo film resta una godibile visione e la consapevolezza che talvolta, al di là delle credenza religiose, occorrerebbe guardare dentro lo specchio, ma solo per cercare di capire come essere persone migliori e provare ad amarci un pochino di più, possibilmente senza prenderci troppo sul serio, che tanto di fatto nessuno sa cosa c’è alla fine del viaggio, ma vale la pena goderselo, sempre!
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