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Our Time Will Come

Regia di Ann Hui vedi scheda film

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La recensione su Our Time Will Come

di EightAndHalf
7 stelle

Il cinema di Ann Hui si esprime in Our Time Will Come in una forma purissima e spontanea: sempre ad altezza volto, anche nei campi più lunghi e nelle panoramiche, se non in rari casi di commossa liricità, la regia della regista cinese si distingue per una precisione formale che non è mai calcolo cinico e perfezionista ma impeto umano e umanistico nei confronti di personaggi amati e rispettati. Il cinema della Hui è in Our Time Will Come più che mai un cinema etico, in cui però l'etica è regolata dall'affetto che i personaggi nutrono l'uno per l'altro, e dall'affetto che lo spettatore (e la regista) nutre per i personaggi stessi. Ambientando le vicende nella Hong Kong occupata dai giapponesi nel 1942, la Hui osserva il quotidiano - sempre più straordinario - di piccoli abitanti di provincia che si ritrovano a costituire una Resistenza militante contro il potere precostituito. L'elevazione eroica, ma sempre estremamente umana, della quotidianità dei personaggi, è data dalla liricità dei piccoli gesti e dalla loro semplicità poetica, che assurge dunque all'universale. I lenti movimenti di camera, che fanno respirare quei luoghi e quelle sembianze, sembrano riprodurre davvero il respiro del tempo e il suo soffiare sui volti dei protagonisti, sempre sospinti dall'amore reciproco e da un'uman catena incorrodibile. Il film è infatti la storia del reclutamento della giovane protagonista, che verrà salvata dall'amore disinteressato delle persone a lei più vicine; non è la lenta presa di coscienza nazionale a muoverla, ma la lenta consapevolezza di dover salvaguardare un mondo in cui l'amore sia un sentimento che possa avere senso. La Hui racconta tutto questo con una grandeur mai esibizionistica, che omette volontariamente tanti snodi narrativi fondamentali e scandisce l'accompagnamento musicale con delicatezza quasi sconcertante. Alla fine è un cinema umano come pochi (credibili) se ne fanno oggigiorno, un cinema che ha la forza del pianosequenza à la Anghelopoulos e l'intimità umanistica e benevolente à la Spielberg. Un film prezioso, in cui un solo movimento di camera può farci fare viaggi sconvolgenti, o farci percepire una natura che canta e gioisce delle poche vere gioie della vita.

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