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Che botte se incontri gli «Orsi»

Regia di Michael Ritchie vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Che botte se incontri gli «Orsi»

di giansnow89
6 stelle

Simpatica commedia sportiva anni 70: un classico.

The Bad News Bears è un'allegra favola sportiva con (quasi) lieto fine ed uno scanzonato romanzo di formazione. La Cenerentola è la sgangherata squadra di baseball giovanile dei Bears, un'accozzaglia male assortita di ragazzini, chi troppo magro, chi miope, chi non troppo intelligente, chi grasso. La fata chiamata a lanciare un incantesimo per trasfigurare la squadra è Buttermaker (Matthau), un discreto ex giocatore di serie B del baseball, con una lattina di birra in mano 24 ore su 24, trasandato, sbandato, senza radici. E che ora pulisce piscine. Il tentativo inizialmente non va a buon fine, gli Orsi vengono sbaragliati malamente dalle prime due formazioni che incontrano, l'umore è basso, c'è voglia di mollare onde evitare altre figure poco edificanti. Buttermaker non si butta giù, si tratta solo di trovare la carrozza e le scarpette per Cenerentola: le pesca nella impertinente Amanda (una giovanissima Tatum O'Neal alla sua seconda prova cinematografica), una ragazzina che sa lanciare come e meglio di un uomo, e nel solitario e scontroso Kelly, che entra negli Orsi per moto di rivalsa verso l'allenatore degli Yankees, la miglior squadra della Little League. Gli Orsi risalgono sino a giocarsi la finale niente meno che con gli Yankees: Buttermaker è più competitivo che mai, deciso a vincere a ogni costo. Ma quando guarda negli occhi i suoi ragazzi capisce che sono solo bambini. E così accantona i bellicosi propositi di un insapore trionfo e nell'ultimo inning, sulla parità assoluta, inserisce le riserve fisse, i ragazzini che non avevano mai giocato prima. I ragazzi fanno un figurone, non vincono, ma è come se lo avessero fatto.

 

Il finale mi ha ricordato molto quello del disneyano Cars: c'è questa tematica della rincorsa affannosa e ossessiva verso il trionfo, che quando si avvicina fin quasi a toccarlo, appare molto meno affascinante di come ce lo si era figurato nei sogni. L'essenziale nello sport non è il fine, ma il mezzo. Lo sport è un veicolo di valori che non possono essere negoziati per un pezzo di latta da mostrare in salotto.

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