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Magnifica ossessione

Regia di Douglas Sirk vedi scheda film

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claudio1959

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Magnifica ossessione

di claudio1959
10 stelle

Magnifica ossessione + Lo specchio della vita i due film da 10 di Douglas Sirk.

locandina

Magnifica ossessione (1954): locandina

Jane Wyman, Barbara Rush

Magnifica ossessione (1954): Jane Wyman, Barbara Rush

Magnifica ossessione U.S.A. 1954 la trama: Bob Merrick erede playboy di una famiglia ricca non ha conseguito la laurea in medicina preferisce divertirsi a bordo del suo motoscafo nautico con uno stuolo di belle ragazze ai suoi piedi. Un giorno ha un incidente sul lago a bordo del suo motoscafo lanciato ad alta velocità. I medici lo salvano con il respiratore personale del dottor Phillips, debole di cuore, un chirurgo amato da tutti, purtroppo Phillips ha una crisi proprio nel momento in cui non c’è il respiratore, il suo salvavita e muore. La recensione: Magnifica Ossessione di Douglas Sirk è il rifacimento di un grande successo del 1935 “Al di la delle tenebre” di J.M.Stahl. Il sobrio ed equilibrato film di Stahl lanciò la carriera di Jane Wyman (come quella di Irene Dunne nel 1935) e quella di Rock Hudson, scoperto (qualche film prima) da Sirk stesso. Un film altamente drammatico di altri tempi molto triste e commovente confezionato in una maniera superba con un technicolor sontuoso, il valore del film sempre altissimo tanto da renderlo sempre attuale. Ottime interpretazioni di tutto il cast, principalmente Jane Wyman nel ruolo di Helen Phillips e di Rock Hudson nel ruolo di Bob Merrick. I colori desaturati e l’ambientazione sono delimitati dallo spazio, dagli interni soffocanti, che rappresentano la difficoltà a manifestare i sentimenti e le pulsioni amorose, in nome del buon senso comune, vere e proprie “Trappole d’amore”. Il film è tratto dal romanzo di Lloyd C.Douglas. Magnifica ossessione è uno dei miei film preferiti e che rappresentano fortemente il mio gusto cinefilo e la mia passione per il cinema. Nel 1954 questo film fu un punto di svolta cruciale nella carriera di Douglas Sirk, qui punta il suo dito contro un certo perbenismo della classe media americana degli anni cinquanta. Tutto illustrato con classe e maestria, l’amore le conseguenti sofferenze, la tragedia, il dolore fisico e psicologico. Il suo cinema è algido e marchiato da uno stile unico e difficilmente riproducibile, talmente alto è il livello che raggiunge. Rock Hudson è il suo attore preferito e sempre in coppia con Jane Wyman l’anno dopo il 1955 giro’ un altro meraviglioso melo’ “Secondo amore”. Rappresentato in modo sublime il crescere del sentimento amoroso di Bob verso all’inizio una diffidente Helen che però alla fine cede, si lascia andare e si innamora perdutamente di Bob, la chiave di volta significativa sarà proprio l’ossessione naturalmente magnifica che da il titolo al film. Molto importante nella buona riuscita dell’opera è la colonna sonora di Frank Skinner, presente in sottofondo nelle scene altamente drammatiche e sentimentali del film. Straordinario è l’uso delle luci e delle ombre, che formano un gioco visivo smagliante e sottolineano in modo adeguato lo struggimento e l’handicap della protagonista resa cieca da un incidente causato da Bob. Per non parlare delle scenografie mirabolanti i vestiti bellissimi ed eleganti, l’arredamento delle case e gli oggetti che da inanimati prendono vita propria. Una cura maniacale e certosina del dettaglio, con una fotografia mostruosamente bella di Russell Metty. Il film oltre ad essere molto commovente risulta dotato di grande fascino, capace di coinvolgere emotivamente lo spettatore, che si sente coinvolto, come dentro la storia stessa, grazie al talento del regista capace di miscelare linguaggi ed elementi popolari, però non è una soap opera, ma un livello più alto, purissimo cinema di vero autore. Douglas Sirk ha girato in una pregevole carriera molti film sublimi, questo però non è il suo punto più alto, che rimane secondo me “Lo specchio della vita” fu l’ultimo della carriera del regista nel 1959 , il suo più grande successo commerciale e di critica, talmente bello, che ogni visione non è mai di troppo, non se ne ha mai abbastanza, coincidenza triste con Magnifica ossessione Douglas Sirk come Helen la protagonista perse l’uso della vista e non diresse più, però i suoi film rimangono nella storia del cinema e verranno visti da generazioni di spettatori sempre nuovi abbagliati ed incantati da tanta bellezza e stile. La buona riuscita dei film di una volta, oltre i grandi protagonisti è dovuta anche ai cosiddetti caratteristi, che sono talmente bravi ed adeguati al ruolo da rendere i film, grazie al loro contributo magnifici nel corso del tempo e dei cambiamenti dei gusti, però il bel cinema non ha età, quando raggiunge queste vette catartiche. Voglio citare due di queste favolose attrici Agnes Moorehead qui nel ruolo importante di Nancy Ashford l’infermiera di fiducia, vista in tanti film memorabili e con registi famosi e la bravissima Anne Revere, che non compare in questo film, ma che è ben impressa nella mia mente di amante del bel cinema e nel mio cuore. Dedico a loro due queste mie note con un tenerissimo ed amorevole ringraziamento. Voto 10 dieci, come il film di Blake Edwards “Ten ”, con la bellissima Bo Derek, ma questa è un’altra storia un altro film, un’altra epoca. Sceneggiatura: Robert Blees Fotografia: Russell Metty Musiche: Frank Skinner, Joseph Gershenson Montaggio: Milton Carruth Scenografia: Bernard Herzbrun Effetti: David S. Harsley Durata: 108' Colore: C Genere: DRAMMATICO Specifiche tecniche: TECHNICOLOR Tratto da: BASATO SUL TESTO DI LLOYD CASSEL DOUGLAS Produzione: ROSS HUNTER PER LA UNIVERSAL Distribuzione: UNIVERSAL - CIC VIDEO - Interpreti e personaggi Jane Wyman: Helen Phillips Rock Hudson: Bob Merrick Barbara Rush: Joyce Phillips Agnes Moorehead: Nancy Ashford Otto Kruger: Edward Randolph Gregg Palmer: Tom Masterson Paul Cavanagh: dott. Henry Giraud Sara Shane: Valerie Daniels Judy Nugent: Judy Helen Kleeb: mrs. Eden Rudolph Anders: dott. Albert Fuss John Milong: dott. Hofer William Leslie: proprietario del bar

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