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Hotel Artemis

Regia di Drew Pearce vedi scheda film

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La recensione su Hotel Artemis

di gaiart
3 stelle

E' vero che Artemide, meglio nota dai latini come Diana, era la dea della caccia e guerra. E' vero che il pianeta langue. E' vero che l'uomo se potesse ucciderebbe l'uomo, ma tutte queste tautologie assieme sono troppe. E rendono l'hotel della guerra, velato simbolismo, non si capisce se ironico o provocatorio, un diallelo che sfocia in truismo.

HOMO HOMINI LUPUS ovvero LA FIERA DELLE BANALITA'

 

E' vero che Artemide, meglio nota dai latini come Diana, era la dea della caccia e guerra.

E' vero che il pianeta langue.

E' vero che l'uomo se potesse ucciderebbe l'uomo, ma tutte queste tautologie assieme sono troppe. E rendono l'hotel della guerra, velato simbolismo, non si capisce se ironico o provocatorio, un diallelo che sfocia in truismo.

Le più antiche rappresentazioni di Artemide nell'arte greca dell'età arcaica la ritraggono come Potnia Theron ("La regina degli animali selvatici"): una dea alata che ha accanto un cervo e un leopardo, qualche volta un leone. Qui la regina- infermiera Jodie Foster è  davvero attorniata da animali criminali, ma anzichè cacciarli, li salva.

 

 

Los Angeles 2028. Non c'è più acqua. Problema gravissimo se si pensa che mancano solo 9 anni e che siamo quasi allo stesso punto. Ciò premesso il film diretto da Drew Pearce lascia un pò intontiti, oltre che annoiati.

 

 

Classica americanata, infarcita di violenza e spari, di attacchi, armi, corse e rincorse, usa al peggio, in atmosfere buie e cupe che convogliano stati d'animo neri, iper buona fede.

 

 

Ennesima divisione tra buoni e cattivi, anche se qui i cattivi sono i buoni che vengono così salvati e curati da una donna medico che lavora in un building tipo hotel-ospedale a cinque stelle. Nulla risulta chiaro, non solo a livello scenico. Non si capisce proprio il senso del film, il significato, se mai ve ne fosse uno, eccetto ceme si diceva, il sensibilissimo tema ambientale che rimane però pretesto e sottofondo iniziale; in short, una allusione - illusione alla precarietà del pianeta e le sue risorse, o forse anche alla cattiveria umana? Mah!

 

Irriconoscibile per la vecchiaia, il ruolo e la camminata gobba è la protagonista Jodie Foster che fa del suo meglio per sembrare credibile, ma quando la scrittura cede, anche tutto il resto: costumi, scene, bravura degli attori cadono come taselli di domino o carte in un solitario estivo.

 

Insomma uno sfacelo. Non solo nell'ospedale più cupo del mondo.

 

 

 

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