Regia di Jon S. Baird vedi scheda film
Costretto da necessità economiche a riprendere l'attività attoriale, il duo comico - che negli anni '50 era quasi stato dimenticato dal grande pubblico - attraversa il Regno Unito per quella che oggi chiameremmo una "reunion" e avrà modo di confrontarsi su alcuni nodi irrisolti del loro sodalizio...
Un omaggio a una coppia che ha allietato per tanti decenni, anche dopo la loro morte, ragazzi e famiglie intere riunite davanti alla TV a vedere i loro sketch e i film girati negli anni '30; forse anche oggi (chissà?) qualche canale li trasmette ancora.
Il regista Baird, noto prevalentemente come autore televisivo, ce li mostra nell'anno 1953, in un momento buio della loro carriera e delle vite personali, anche a causa di problemi di salute (Stan aveva il diabete, Oliver un problema di cuore ed ipertensione) e non solo (alcolismo e gambling). La narrazione si ammanta di un velo malinconico proprio nella contrapposizione fra l'anno della vicenda, il 1953, e quello inizialmente accennato, il 1937, in cui esce il loro film Way Out West ("I Fanciulli del West"), considerato il momento apicale del loro successo, ma senza mai adagiarsi nella lacrimosità a tutti i costi, anzi rompendo spesso l'atmosfera con momenti più spassosi tratti dalla riproposizione di alcune delle loro scenette più famose oltre che dalle loro vicende di vita.
Certamente il trucco, ma soprattutto il lavoro attoriale riesce quasi a ridare l'illusione di trovarsi davanti i veri personaggi, tanto sono riprodotti meticolosamente posture, espressioni e tic (impressionante Steve Coogan).
I due ci appaiono anche per quello che era il loro rapporto personale, fatto di tensioni e diffidenze, ma anche di grande stima e incommensurabile complicità, come la loro storia ha dimostrato: la loro coppia poté essere unica e irripetibile proprio a causa di un rapporto fatto di fiducia e affiatamento, anche sui ruoli reciproci in cui il vero leader era Stan (a differenza da quanto invece forse si percepiva dalle loro gag).
Ed anche l'aver inserito nella storia come assolute co-protagoniste le rispettive consorti, così diverse ma unite dall'affetto devoto per il proprio uomo, arricchisce di umanità una storia già di per sé affascinante e tenera.
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