Regia di Donato Carrisi vedi scheda film
Chiedo scusa a tutti, questa non è una recensione. E' lo sfogo di uno spettatore che non si capacita di come sia possibile girare un film così malamente, riciclare in peggio soggetti di altri film, interpretarlo in maniera così supponente da risultare irritante, raccontare una storia così piena di incongruenze da risultare farsesca.
Si può copiare da altri film o romanzi, ma occorre saper copiare bene. Qui di tale capacità non c'è nemmeno l'ombra.
Non c'è una scena e dico una che si salva. Non c'è un dialogo e dico uno che si salva. Regia, recitazione, storia: tutto è dilettantesco, non-credibile, stonato, fuori luogo. Ridicolo a voler essere buoni, indegno a voler essere seri.
Voglio citare qui due scene che si contraddicono a vicenda, solo a titolo di esempio, perché il film è zeppo di simili sciocche incongruenze. Prima l'ispettore Vogel, all'uscita dalla casa della ragazza scomparsa, dove è andato a incontrare i genitori nonostante (sigh) sia atteso dai suoi collaboratori alla sede della polizia, applaude teatralmente al vento, per dimostrare che anche il minimo rumore in quella strada avrebbe attirato l'attenzione dei vicini di casa. Poi, nella scena finale che ricostruisce il momento del rapimento della ragazza, il rapitore per fingere di cercare il suo gatto ne grida ripetutamente il nome e lo fa gridare alla ragazza stessa, nel buio quasi assoluto.
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