Regia di Chang vedi scheda film
FAR EAST FILM FESTIVAL 19 - UDINE
In una piccola isola di pescatori una anziana donna vive sola con la dolce nipotina che ella cresce come una figlia a seguito della prematura scomparsa del padre, figlio della donna, morto in mare, e a seguito della irreperibilita' di una madre irresponsabile, fuggita altrove con un altro uomo.
Un giorno al mercato la bimba scompare improvvisamente senza far ritorno. La donna distrutta invecchia di dolore e depressione, a stento tenuta in vita dall'affetto e dalle premure dei vicini di casa.
Trascorrono ben dodici anni quando la notizia che la ragazza è viva raggiunge l'isola e l'anziana donna ormai rassegnata. Le due si incontrano, una invecchiata anche di spirito, l'altra adolescente dall'oscuro passato, e si studiano a vicenda per poter ritrovare l'armonia dei bei tempi.
Ma non tutto è come sembra ed un complotto machiavellico ben organizzato farà si che l'intrigo renda le circostanze ancora più estreme, spostando la storia da un dramma prettamente sentimentale, ad un vero e proprio rompicapo giallo ove le ragioni del cuore si alternano alla dimensione quasi thriller della svolta.
Fatto sta che Canola (titolo che allude allo splendido mare giallo dei campi di colza in Fiore, oggetto di uno dei quadri più rappresentativi dipinti dalla ragazza adolescente tornata dalla nonna), del regista sudcoreano Chang, è un film incalzante e ben congegnato che riesce a districarsi abilmente tra il cote' sentimentale e quello della suspence emotiva, con una sorpresa ed uno sdoppiamento di personalità clamorosi degni della migliore e più suggestiva tradizione della scuola hitcockiana o depalmiana che dir si voglia.
Il tutto ben coadiuvato dalla prestazione di un cast variegato partecipe ed espressivo, tra cui emerge, potente su tutti, il volto consumato dal tempo e dal dolore della matura e molto espressiva attrice che interpreta (meravigliosamente e con notevole sfaccettatura) la figura della nonna-e-madre protagonista, invecchiata a seconda degli eventi secondo sfumature credibili e mai eccessivamente calcate o caricaturali.
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