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Una lucertola con la pelle di donna

Regia di Lucio Fulci vedi scheda film

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La recensione su Una lucertola con la pelle di donna

di Donapinto
6 stelle

Carol Hammond (Florinda Bolkan) e' un'altolocata donna londinese che soffre di nevrosi e paranoie, proprio per questo e' in cura presso uno psicoanalista. E' letteralmente ossessionata da Julia Durer (Anita Strindberg) la sua vicina d'appartamento, una giovane e attraente ragazza che conduce una vita all'insegna della trasgressione e del vizio e che compare continuamente anche nei suoi sogni, persino in modo erotico. Ma una sera Julia viene assassinata proprio nel suo appartamento. Tutte le prove sembrano condurre proprio a Carol.                                                                                                                                                                                             Dopo una sfilza di musicarelli e commedie interpretate dalla coppia Franchi-Ingrassia, Lucio Fulci dirige il suo secondo giallo, dopo UNA SULL'ALTRA pellicola di due anni prima, interpretata dalle bellissime Elsa Martinelli e Marisa Mell. UNA LUCERTOLA CON LA PELLE DI DONNA si rifa', almeno nel titolo, alla trilogia degli animali diretta da Dario Argento nel biennio1970-71, e che, sempre nel titolo, ispirera' altri gialli e thriller all'italiana dello stesso periodo, proprio come ha fatto simpaticamente notare l'utente giorgiobarbarotta nella sua recensione. La pellicola e' un giallo di maniera, dove non mancano effettacci (i cani sventrati nella clinica) e con un intrigo macchinoso e forzato, dove il regista mischia psicoanalisi, psichedelia e situazioni pruriginose a sfondo saffico. Il film recupera comunque un discreto interesse nell'ambientazione londinese e nelle atmosfere lisergiche che caratterizzano i sogni/incubi della protagonista. Inoltre Fulci ci mostra un ritratto decisamente inedito e inconsueto della controcultura Hippy, visti come individui perversi e assassini, che ricordano piu' quelli della comune di Charles Manson o quelli dell'interessante film indipendente del 2011 LA FUGA DI MARTHA di Sean Kurting, e non i figli dei fiori di Woodstock amanti della pace, della liberta' e del sesso libero. C'e' da chiedersi se Fulci non avesse effettivamente scarsa simpatia per uno dei movimenti simbolo degli anni 60'. Piuttosto efficaci gli interpreti: la Bolkan poco credibile come anglosassone, ma convincente come donna irrequieta e vittima di possibili allucinazioni. Efficace tutta la sequenza dell'inseguimento da parte del presunto assassino. Stanley Baker, attore britannico che sembra il fratello di Sean Connery, e' l'altrettanto convincente ispettore di polizia Corvin. Irritante invece Jean Sorel nella sua monoespressivita'. Con un Dario Argento alla regia sarebbe stata comunque un'altra cosa. 

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