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La truffa del secolo

Regia di Olivier Marchal vedi scheda film

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La recensione su La truffa del secolo

di barabbovich
5 stelle

Lo spunto di partenza del polar numero 5 firmato dall'ex poliziotto Olivier Marchal sta incollato alla crisi economica iniziata nel 2008 e non è affatto una cattiva idea. Dopo la firma del protocollo di Kyoto, nel 1997, fu istituita la Borsa del Carbonio, per ridurre i gas serra. Tra il 2008 e il 2009 un gruppo di truffatori mise su una gigantesca rete che approfittò di questa nuova situazione legislativa,  riuscendo a portare via all'Unione Europea e alla Francia, attraverso il sistema dei rimborsi, milioni di euro. La truffa del secolo (Carbone, nel titolo originale) parte proprio da qui: da un faccendiere (Magimel) che vede andare a picco l'azienda di famiglia ereditata dal padre e che faceva affari con la produzione del carbone. Per risanare i debiti, l'uomo fiuta l'occasione dei rimborsi, finendo in un giro criminale che lo porta a chiedere un anticipo di due milioni di euro a un malavitoso per poi creare una serie di società fittizie offshore, ciascuna delle quali avrebbe chiesto al governo francese i rimborsi per l'acquisto di pacchetti dell'eccedenza inquinante. Ma di mezzo c'è il ricchissimo suocero (Depardieu) dell'uomo in difficoltà, ebreo come lui, e la contesa del nipote.
Marchal continua a inseguire la vertigine di un film come L'ultima missione, licenziando tuttavia un film teso ma a tratti farraginoso e con una sottotrama - quella connessa al ruolo del suocero - piuttosto pretestuosa.

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