Regia di George Cukor vedi scheda film
Non bisogna dar retta a chi parla di film delizioso o menate simili: "Ricche e famose" è un film senile dell'ottantaduenne Cukor (il suo ultimo, poiché il regista morì nel 1983) e ha il sapore rancido delle minestre riscaldate. Bene disse Giovanni Grazzini, solitamente attratto dai film che mettono in bella mostra pellicciotti e piume di struzzo, facendo notare che «il difetto è nel manico: in una sceneggiatura che continuamente introduce diversivi nella sfida per il successo e crede che basti riammodernare i comportamenti dei personaggi per ravvivare una vecchia commedia», trovando sostanzialmente «il copione di scarso interesse, poco approfonditi i caratteri, convenzionali molte situazioni, superficiale la critica all'ambiente letterario americano» (Cinema '82). Personalmente non ci trovo nemmeno le «due scene sexy saporite» che, al contrario, sono piuttosto ridicole, né mi convincono le interpretazioni delle protagoniste: se la Bisset, anche produttrice del film, marcia sui binari di una mediocrità recitativa che le è consueta, Candice Bergen non è mai stata così goffa e impacciata, involta com'è nelle sue pelliccette d'alta moda. Non si può che rimpiangere la battagliera biondaccia di "Soldato blu" (1970). "Ricche e famose" ha l'unico motivo di curiosità per avere registrato la prima interpretazione cinematografica di una giovanissima Meg Ryan.
Amiche fin dai tempi del liceo, Liz e Merry Noel continuano a frequentarsi per trent'anni gelosa l'una dei più o meno presunti successi dell'altra nella vita privata e in campo professionale.
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