La recensione su Big Fish & Begonia

di AndreaVenuti

8 stelle

Big Fish & Begonia è un film d'animazione cinese del 2016; scritto e diretto dal duo Xuan Liang e Chun Zhang.

In italia è attualmente visibile su Prime Video.

Sinossi: In un mondo parallelo al nostro, esseri quasi divini denominati "Altri" si occupano di proteggere le anime umane e soprattutto di amministare la natura del loro mondo tramite il controllo di elementi come fuoco e vento.

Questi essere compiuti i sedici anni d'età, per sette giorni vengono inviati sulla terra con l'obittivo di studiare al meglio la natura umana.

Durante uno di questi viaggi, la giovane Chun causa indirettamente la morte di un ragazzo, ed una volta tornata a casa farà di tutto per rimediare....

Nel 2016 dopo la bellezza di docini anni di duro lavoro, il duo Liang e Zhang riuscirono finalmente a portare nella sale cinesi il loro ambizioso progetto iniziato sui banchi dell'università d'ingegneria (il tutto nasce da alcuni sogni di Liang) e terminato attraverso una campagna crowfunding che ha visto coinvolti 4000 finanziatori privati.

Il film contraddistinto da una profondità, maturità e bellezza visiva difficilmente presenti nell'animazione locale (ancora oggi sia il 6° magiore incasso della storia del cinema d'animazione cinese) è un vero e proprio gioiello curato nei minimi dettagli, in grado di proporre riflessioni universali dall'importanza della vita fino ad arrivare alla sua inevitabile controparte: la morte.

I due autori con coraggio propongono diversi elementi riconducibili allo Studio Ghibli; alcuni personaggi e situazioni sembrano presi da La Città Incantata (//www.filmtv.it/film/24468/la-citta-incantata/recensioni/955403/#rfr:none) inoltre non è un caso che la protagonista sia un'eroina audace pronta a tutto, oppure pensiamo agli splendidi paesaggi naturalistici tuttavia questi richiami risultano funzionali senza cadere nel becero plagio.

Liang e Zhang riescono a geolocalizzare al meglio la loro opera, intessendo ambientazioni e tematiche tipiche della cultura locale; il mondo in cui è ambientata la storia ad esempio richiama le città fortezze denominate Tulou.

Analizzando attentamente il film è possibile individuare due fattori diametralmente opposti ma per nulla stranianti.

I due autori, attraverso una battuta di un personaggio in un momento chiave della narrazione, piazzano una frecciata bella velenosa al proprio sistema politico criticando il capitalismo sfrenato: «Se sei disposto a pagare un prezzo tutto può essere scambiato» così dice un personaggio inquietante.

Allo stesso tempo però gli autori per non incorrere a problemi di censura nel corso del film scelgono di enfatizzare al massimo il colore rosso (colore per ovvi motivi amatissimo in patria), onnipresente in quasi tutte le inquadrature ed ecco quindi un bel richiamo nazionalistico in grado di fare contenti tutti.

Questa scelta tuttavia non riduce l'impatto visivo anzi lo valorizza: genialata da dieci e lode.

Elegante e virtuosa al punto giusto anche la regia, dove si respira un'atmosfera sognante e magica, seguita però da tematiche e riflessioni del tutto "terrene" e mai banali.

Riguardo la tecnica, i registi sono riusciti ad amalgamare alla perfezione disegno a mano e CGI regalandoci 105 minuti folgoranti; una vera e propria gioia per gli occhi.