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Doom Generation

Regia di Gregg Araki vedi scheda film

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La recensione su Doom Generation

di supadany
8 stelle

VOTO : 6/7.
Opera spiazzante, di un regista, Gregg Araki, che lo è da sempre per autonomasia, rude nella rappresentazione, comunque sempre ricca di elementi di supporto alla sua causa.

In questo film, comunque non il suo migliore (almeno per chi scrive), ci si trova di tutto, elementi volutamente kitsch nel midollo, scene che sconfinano nel gore, sembrerebbe quasi una voglia di stupire, di smuovere l’attenzione con forza, ma la rappresentazione non è puramente lasciata al caso, si sente apertamente che dietro vi è una necessità autoriale.

Los Angeles, Jordan (James Duval) e Amy (Rose McGowan) sono due innamorati sopra le righe che finiscono sotto l’influsso negativo di Xavier (Johnathon Schaech).

La loro avventura a tre sarà costellata di cadaveri, mentre le forze dell’ordine sono sulle loro tracce.

Si dipana così una sorta di road movie molto alternativo (a volte bizzarro, altre semplicemente spietato), caratterizzato da momenti formalmente, e non solo, molto diversi tra loro.

Si respira sempre, o quasi, l’adrenalina delle diverse situazioni e ci si muove tra momenti di straniante tenerezza ed un contesto che odora con costanza di (in)sano cinismo.

Nell’insieme si assiste ad un riuscito connubio di generi, tra battute urticanti e svolte generazionali, scelte che viaggiono tra un coraggio apparentemento privo di coscienza e, probabilmente (o forse?), un po’ di furbizia di fondo.

Credendo nelle necessità del regista risulta essere un gran bel film, “putroppo” (virgolettato doveroso, il dubbio ce l’ho) è comunque contaminato da una realtà non nuova (almeno rivisto più di quindici anni dopo), per cui qualche dubbio in più permane, ma Araki è un autore tutto d’un pezzo per cui secondo me questo rimane un film scontroso, alternativo, originale di suo, (parecchio) imperfetto, come tante opere d’arte (almeno quelle moderne), ma da vedere a priori e giudicare solo dopo averlo esaminato con cura (non è proprio quello che si definisce come opera facile).

Forte, vivo, disturbante, un cinema da vivere e da valutare con cura, se lo merita in ogni caso.

Su Gregg Araki

VOTO : 6/7.
Regia che sceglie percorsi impervi, ben sapendo però dove andare.

Su James Duval

VOTO : 6++.
Piuttosto convincente.

Su Rose McGowan

VOTO : 6,5.
Si fa notare, sta al gioco e ci mette pure del suo.

Su Johnathon Schaech

VOTO : 6++.
Soddisfacente.

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