Regia di Anthony Ascott (Giuliano Carnimeo) vedi scheda film
Carnimeo chiude (male) la serie di pellicole dedicate al pistolero damerino dark Sartana cambiando radicalmente ed inspiegabilmente registro rispetto ai film precedenti. Qualche momento gore davvero gratuito e una trama di una complessità disarmante. VOTO: 3½
Quinta ed ultima consegna (la quarta firmata Anthony Ascott AKA Giuliano Carnimeo) dell'infallibile pistolero damerino dark Sartana. Trovo personalmente inspiegabile il fatto che il medesimo autore si cimenti con un medesimo personaggio già trattato altre tre volte nel precedente anno e mezzo cambiando di registro in maniera talmente radicale da snaturare per completo il film. Se nel precedente episodio (“Buon funerale amigos paga Sartana...”, indubbiamente il migliore della serie) si era passati dal pagliaccesco del 2 allo scanzonato, in questo si da un'altro giro di vite (o due... o tre...) e si sfocia nel gore, con alcune scene di violenza del tutto gratuita, soprattutto considerando il contesto semiserio del resto della serie. Davvero sembra quasi che di punto in bianco Carnimeo abbia ripudiato il cinema di “Trinità” per abbracciare invece Peckinpah! Resta peraltro Carmineo sempre poco attento alla ricostruzione storica sullo sfondo della quale si snodano gli eventi, si pensi alla pistola con silenziatore, invenzione questa che risale al periodo della prima guerra mondiale. E poi, a dirla tutta: pur se fosse esistita, per quale motivo in un paesino del west dove le sparatorie sono all'ordine del giorno qualcuno dovrebbe preoccuparsi di usarne uno? Fantasioso il finale con l'organo mitragliatore, anche se risulta poi ridicolo che un'arma con tale potenza di fuoco uccida tutti i cavalieri senza ferire nessun cavallo! Infine, trama di una complessità disarmante per l'uscita di scena immeritatamente sotto tono dell'eponimo protagonista. Peccato.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta