Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film
Durante la guerra del Vietnam il capitano Willard (Martin Sheen) viene ingaggiato per andare a stanare e uccidere Kurtz (Marlon Brando), soldato di grande valore e straordinario curriculum che però da tempo sembra avere perso il senno combinando scelleratezze di ogni tipo a capo di una tribù nel mezzo della foresta. A bordo di una piccola imbarcazione, Willard navigherà lungo il fiume in compagnia di altri soldati, studiando il dossier su Kurtz, senza sapere cosa farà quando lo avrà trovato.
Traendo liberamente spunto da Cuore di tenebra di Joseph Conrad, Francis Ford Coppola mette in scena una vicenda che non parla tanto della guerra o meglio non solo, quando della follia insita nell’animo umano di cui la guerra non è che manifestazione esterna, alibi e bagliore. La violenza insensata e la morte che aleggiano ovunque, sono le ombre che accompagnano gli uomini lungo il fiume, metafora di una ricerca di senso, immersione viscerale nell’anima umana. Kurtz, nella sua ormai irrimediabile follia, non è che simbolo arcaico di questo mondo che ha perso la rotta, la possibilità di discernere bene e male, giusto e sbagliato. “L’orrore” di cui parla Kurtz è un pozzo senza fine, ed egli ne è artefice e insieme vittima: è il labirinto in cui le creature perdono la morale e il loro spirito buono. Apocalypse Now, dunque, è molto più che un film sulla guerra, è una riflessione tramite immagini su quello che siamo. Grottesca, impressionante, poetica e persino comica. Scorci di Cinema memorabile resteranno Robert Duvall nei panni del tenente colonnello appassionato di surf, che costringe i suoi soldati a surfare mentre le bombe esplodono ovunque; e Brando nel finale: poche scene ci ridanno la visione di un attore immenso, statutario, da rimanere senza fiato. Vittorio Storaro porta a casa l’Oscar per la miglior fotografia e Walter Murch per il miglior sonoro.
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