Regia di David Fincher vedi scheda film
Caccia all'ennesimo serial killer che uccide a tema, seguendo i suoi patologici scrupoli morali che lo fanno apparire come l'incarnazione del male. Insomma, la classica trama di un qualunque thriller, tanto risaputa che ciò che conta davvero diventa ovviamente più che altro la confezione. E Seven è un film serratissimo, diretto con capacità invidiabili da un Fincher in splendida forma, pregno di citazioni al cinema di genere della Nuova Hollywood e dintorni (da Il braccio violento della legge a Dirty Harry, da Blade Runner a Una calibro 20 per lo specialista, passando per Vivevere o morire a Los Angeles e, chiaramente, Manhunter, con qualche spruzzata di Arma letale), in cui l'atmosfera piovosa, la bella colonna sonora di Shore e la funzionalità delle interpretazioni lo impreziosiscono rendendolo ben più piacevole di altri prodotti coevi. Ciò che funziona poco, paradossalmente, è lo script: al di là di alcune eclatanti assurdità (un uomo imbrattato di sangue entra in una stazione di polizia e nessuno sembra farci caso finché non si manifesta spontaneamente, i due poliziotti estraggono un nome a caso fra le centinaia che gli ha fornito l'FBI e, guarda un po' la fortuna, azzeccano proprio quello giusto, un corriere viene mandato da New York a consegnare un pacco praticamente in mezzo al deserto e riesce miracolosamente ad arrivare senza un secondo di ritardo), soprattutto da dopo il terzo omicidio inizia a perdersi in estenuanti parentesi familiari da serie tv anni '80 del tutto fuori luogo, che appesantiscono il film inutilmente. In ogni caso è un thriller decisamente avvincente.
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