La recensione su Seven

di Thrombeldimbar

9 stelle

Seven, il thriller d'antologia è il concentrato puro del genere stesso. Come non annoverarlo fra i più riusciti film americani degli anni Novanta.

In questa pellicola firmata da David Fincher la completezza ha un'ottima percentuale, la scorrevolezza che cattura lo spettatore già dai primi istanti stimola la curiosità. Seven, una storia pazzesca, certo, terrificante e drammatica in misura equivalente. Un film che ho adoroto e che odoro tutt'oggi.

La scrittura del film pur riuscendo nell'impresa non facile di celare il punto nevralgico della scena più significativa fino alla fine, non nasconde una semplicità d'insieme efficace. Gli attori sono in sintonia e recitano molto bene.

Sarà il destino a farli incontrare.. Un serial killer spietato e cinico interpretato da un Kevin Spacey dalla recitazione memorabile, appare inarrestabile per i due e per le indagini che brancolano nel buio. Lui evidentemente è una persona disturbata, odia le persone, in particolare un certo tipo di persone. Il detective David Mills interpretato da un giovane Brad Pitt, novizietto e dal temperamento testardo deve affiancare ancora per un po' il prudente e riflessivo William Somerset, (Morgan Freeman) giunto in dirittura di arrivo, a pochi giorni dalla pensione. Ben presto consegnerà il pesante testimone al giovane detective che non ha nessuna voglia di ascoltare i consigli di un saggio vecchio agente. I due ci mettono un po' prima di entrare in sintonia ma David deve mettere l'orgoglio da parte se vuole sopportare.. Tutto sommato il vecchietto non è così antipatico e può far tesoro di alcuni suoi insegnamenti ma il lavoro sta già prendendo una brutta piega difficoltosa. Chi sarà mai questo pazzoide seriale? I sette peccati capitali.. l'odio spietato farà la sua comparsa. Impossibile redimere, è giunto il momento del terribile peccato e lui non può perdonare. Non può tornare indietro... Capolavoro, questo è grande cinema.