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7 años

Regia di Roger Gual vedi scheda film

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La recensione su 7 años

di marcopolo30
8 stelle

“Carnage” Made in Spain versione business partners che nel breve volgere di settanta minuti riesce con successo a presentare, sviluppare e chiudere un gioco al massacro davvero ben orchestrato.

Film a location unica, interna ovviamente, di quelli che per reggere la durata del lungometraggio hanno bisogno di un plot interessante in background, ma soprattutto di un gruppo di attori che sanno come lavorare all'unisono, di dialoghi arguti e di continui input che non permettano mai alla storia (non mostrata) di perdere d'interesse presso lo spettatore. Questo è “7 años”, quarto film diretto dal catalano Roger Gual, sebbene detto in tutta franchezza il nome a me suonava completamente sconosciuto. Ma pedigrees a parte, in questo caso ha realizzato un ottimo film. È una sorta di “Carnage” in versione business partners, nel quale i quattro soci fondatori di un'azienda produttrice di software, e rei di gravi reati finanziari per i quali sono sul punto di essere condannati a sette anni di carcere, si riuniscono per cercare un'ultima, disperata soluzione che eviti il peggio. Tale 'soluzione' sarebbe quella che uno dei quattro si assuma tutte le colpe, scagionando così gli altri tre e permettendo all'azienda di continuare ad esistere. Con l'aiuto di un mediatore assunto ad hoc per tale titanica impresa resteranno per ore chiusi in una stanza dalla quale, lungi da solidarietà, ravvedimento, empatia e spirito di cooperazione, emergeranno solo sporchi segreti e la meschinità più gretta. Gual e i suoi sceneggiatori José Cabeza e Julia Fontana sono stati straordinariamente bravi a costruire il gioco ad incastro (e al massacro) che fa da struttura a un film davvero compatto che in poco più di un'ora di durata riesce a presentare i fatti, raggiungere il climax e chiudere poi degnamente con un epilogo nient'affatto banale. Per quel che riguarda gli interpreti, Paco Leon è un attore molto conosciuto in patria per aver interpretato il ruolo di Luisma nella fortunata serie TV “Aida”, mentre, curiosamente, due dei suoi sodali (Juana Acosta e Juan Pablo Raba) sono Colombani, non Spagnoli, e recitano qui doppiati.

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