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David Copperfield

Regia di George Cukor vedi scheda film

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La recensione su David Copperfield

di degoffro
8 stelle

Dal celebre romanzo di Charles Dickens e con la supervisione in fase di produzione di David Selznick, George Cukor realizza un perfetto film inglese a Hollywood con un'ottima direzione degli attori e una cura maniacale del particolare (memorabile a questo proposito la scenografia). Il tutto ha inizio nella classica notte buia e tempestosa: Clara Copperfield, giovane vedova partorisce un bambino, chiamandolo David, come il papà che il piccolo non potrà mai conoscere. Assistiti dalla materna e comprensiva Miss Pegotty, mamma e figlio crescono nella serenità e nel reciproco sostegno e aiuto. Tutto però cambia improvvisamente quando Clara si risposa. L'uomo si rivela fin da subito un marito ed un padre severo, arcigno e poco sensibile. L'arrivo della di lui sorella, donna acida ed aggressiva non fa altro che peggiorare la situazione. Quando la mamma di David muore, il patrigno costringe il ragazzo a lavorare in un magazzino, dove David conosce e si affeziona al signor Micawber e alla sua famiglia. Derubato dei pochi soldi e dei bagagli, il ragazzo, seguendo il consiglio della cara Miss Pegotty, ("Prova a scacciare la tristezza") inizia un lungo viaggio a piedi da Londra a Dover, tra pioggia, vento e freddo per raggiungere la zia Betsy. E qui troverà quella famiglia che ha sempre desiderato e sognato tanto che nelle preghiere della sera chiede di potere rimanere in quella casa accogliente, piena di amore, di affetto e generosità. Il suo percorso di crescita lo porterà a Canterbury dove coronerà i suoi studi, gli farà conoscere Dora, ragazza di buona famiglia, semplice e viziata, che si rivelerà una moglie bambina, completamente presa dal suo cagnolino, quasi più importante del marito, del tutto incapace di gestire una casa o di preparare un semplice pranzetto (in una divertentissima sequenza, degna del migliore film comico, in cui le ostriche non si aprono, l'arrosto è completamente bruciato, il cagnolino cammina sul tavolo tra l'imbarazzo, la perplessità e il silenzio generale di ospiti del tutto increduli e basiti), ma che in punto di morte rivelerà tutto il suo amore e la sua saggezza "consegnando" David alla donna che lo ha teneramente amato fin da ragazzino senza proferir parola, aspettando che David si accorgesse della sua discreta, premurosa, semplice, paziente ed attenta presenza. Cukor con il suo ineguagliabile mestiere, partendo da un soggetto ricco e profondo, imbastisce un commovente, autentico, sincero ed elegante romanzo di formazione, un edificante e appassionato cammino di maturazione che renderà David responsabile, consapevole e forte passando attraverso atroci sofferenze morali (la morte della mamma e della moglie) e fisiche (il pesante lavoro nel magazzino, il duro viaggio a piedi) cocenti ed inattese delusioni ed amarezze (l'amico approfittatore) incontri spiacevoli (il subdolo e viscido avvocato Heep) ma anche conoscendo la semplicità, la disponibilità, la generosità, l'affetto, la stima, la simpatia e l'amicizia di persone care, nonché le grandi gioie e soddisfazioni che sola la vita può e sa regalare, il tutto nel rispetto coerente e convinto delle tre raccomandazioni fondamentali della zia Betsy. "Evita ogni azione meschina; non fare l'ipocrita; non fare del male a nessuno". Principi oggi più che mai validi ed attuali ma di cui sembra si sia irrimediabilmente dimenticata l'importanza, il significato ed il valore. Bello, toccante, vero: sa raccontare la vita in tutte le sue sfaccettature senza mai essere pedante, risaputo, ricattatorio o calcolato nella sua commozione. Cukor cattura dall'inizio alla fine l'attenzione e la curiosità dello spettatore (anche quello che già conosce il romanzo e che quindi non si aspetta particolari sorprese dagli sviluppi narrativi) con una regia semplice e genuina, lineare e per nulla esibizionista, ottiene dai suoi attori il massimo (straordinario l'interprete di David da piccolo, un viso capace di mille sfumature), valorizza nel modo giusto ambienti, personaggi (su tutti Pegotty e zia Betsy) e dialoghi (perfetti), confeziona sequenze notevolissime per spigliatezza e vivacità (vedi ad esempio l'incontro/scontro tra la zia Betsy ed il patrigno e la ziastra di David), regala emozioni purissime e profonde. Nonostante sia un film del 1935 conserva un valore educativo e morale altissimo che tutti i presunti moderni film per ragazzi nemmeno si sognano: sarebbe da fare vedere ancora oggi in tutte le scuole.
Voto: 7 e mezzo.

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