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La morte e la fanciulla

Regia di Roman Polanski vedi scheda film

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La recensione su La morte e la fanciulla

di andenko
8 stelle

"La morte e la fanciulla" è un Quartetto di Schubert, composto quando il musicista si sentiva ormai vicino alla fine. Non stupisce che sia stato scelto da Polanski come colonna sonora dell'omonimo film, che parla di una giovane donna che ha visto la morte in faccia, nelle stanze di tortura di un'ipotetica dittatura sudamericana. Potente. Voto: 8

"La morte e la fanciulla" è un Quartetto in Re minore di Franz Schubert, considerato il suo testamento artistico. Composto quando il musicista si sentiva ormai vicino alla fine, il Quartetto è un dialogo tra la morte e una fanciulla disperata, che non accetta che sia già arrivata la sua ora.

Non stupisce che sia stato scelto da Roman Polanski come colonna sonora dell'omonimo film, che parla di una giovane donna (Sigourney Weaver) che ha visto la morte in faccia nelle stanze di tortura di un ipotetico paese sudamericano, durante una delle molte dittature militari degli anni '70.

Il film, in realtà, prende avvio quindici anni più tardi, quando nel Paese è tornata la democrazia e il marito della donna (Stuart Wilson), famoso avvocato, viene incaricato di presiedere la commisisone d'inchiesta sui crimini commessi durante la dittatura. La donna è molto contrariata dalla decisione del marito, perché teme che tutto si risolva in un insabbiamento. I due ne stanno ancora discutendo, quando a casa loro si presenta il dottor Miranda (Ben Kingsley), un automobilista di passaggio che aveva soccorso l'avvocato durante un guasto all'auto...

Tutta la storia si sviluppa nell'arco di una sola, terribile, notte, in una casa isolata dal mondo, nei pressi di una scogliera sull'oceano. È un film potente, perfetto per chi vuole approfondire il tema dei "desaparecidos" risparmiandosi la rappresentazione visiva delle torture. Come tutti i film tratti da un'opera teatrale, la sua bellezza è frutto in larga parte dalla bravura degli attori: grandiosi Kingsley e Weaver, più che dignitoso Wilson.

L'inizio è un po' lento, ma, credetemi, vale la pena scollinare la prima mezzora. Non vi deluderà.

Voto: 8

PS: consigliato a tutti quelli che chiedono "pieni poteri" e a quelli che pensano che gli Ungheresi in casa loro possano fare ciò che gli pare...

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