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I guerrieri della palude silenziosa

Regia di Walter Hill vedi scheda film

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La recensione su I guerrieri della palude silenziosa

di Baliverna
9 stelle

Un drappello di soldati della Guardia Nazionale – ma in realtà una manica di mascalzoni con poche eccezioni – si addentra in una maledetta palude per un'esercitazione. E fanno gli spacconi.

Erano anni che volevo rivedere questo film, complice il fatto che è assente dalla televisione da moltissimo tempo – fu annunciato da Raimovie 4 o 5 anni fa, ma poi non trasmesso – e anche la reperibilità in DVD è stata precaria altrettanto a lungo, nonostante i nomi di Walter Hill e Keith Carradine. Finché ho scoperto che è uscito finalmente in DVD in Italia nel 2020 (in una buona edizione), e mi sono detto che non potevo perderlo.
È una pellicola tesa, che via via diventa angosciante, perché non abbiamo nessuna aspettativa positiva sulle sorti del drappello di soldati. L'ambientazione in palude è gestita da Walter Hill al meglio: luogo infido e irto di pericoli, sia naturali (sabbie mobili, impossibilità di orientarsi) che umani (l'ostile comunità dei cajun, attriti e rivalità all'interno del gruppo). La palude è una prigione enorme, dalla quale e difficile uscire perché non se ne vedono i confini.
Per non farsi rovinare questo film dalle false attese – cosa che mi successe in parte la prima volta – è meglio fare piazza pulita di una di queste: non siamo in presenza di un gruppo di eroi, né di valorosi soldati, ne di onesti cittadini americani. Sono un'accozzaglia di mascalzoni, sbruffoni, egoisti, esaltati, e alcuni di essi sono per giunta pieni di una specie di odio represso. Solo una paio di loro sono uomini che fanno fronte alla situazione in modo sensato, e tentano di instaurare uno spirito se non di amicizia, almeno di collaborazione.
Se i cajun sono certamente ostili e permalosi, i gradassi soldati se le vanno proprio a cercare: rubare le canoe è certamente un passo falso, oltre che non necessario, ed è la miccia che innesca la catena delle loro disgrazie.
La composizione della squadra può esser vista anche come uno spaccato della società americana dell'epoca, un ritratto collettivo negativo e sconfortante, dove regnano stupidità, superbia, razzismo, e qualunquismo. E con la società americana affondano nelle sabbie mobili anche la Guardia Nazionale e forse lo stesso esercito USA. Che sia questo il motivo dell'ostracismo del film, che sono convinto lo abbia colpito?
Se tutta la pellicola è solida e tesa, l'episodio più interessante è quello della festa nel villaggio cajun, che non è rassicurante fin dall'inizio, e si trasforma in breve in un nuovo incubo. Forse i soldati sono vittime di un gruppo di pescatori estremamente vendicativi, ma la comunità intera non appare mai veramente rassicurante e accogliente, nonostante le birre che offrono ai protagonisti e le ragazze che vogliono ballare con loro.
Considerando l'estetica patinata degli anni '80 e il loro patrimonio ideologico, questo film risulta ancora più originale e meritorio, dal momento che accantona entrambi, per una visione non consolatoria e retorica, ma più franca, dei soldati americani e della società stessa, che sembra essere ormai marcita da dentro.
Secondo me, il miglior film di Walter Hill.
Andatevelo a cercare e guardatevelo. Difficilmente ve lo metteranno in piatto loro.

 

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