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Dunkirk

Regia di Christopher Nolan vedi scheda film

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La recensione su Dunkirk

di genoano
8 stelle

Una disfatta militare si trasforma nella vittoria morale di un popolo pronto ad affrontare un mare di pericoli per riportare a casa i suoi figli. Un film tragico e spettacolare che perde sulle spiagge, vince nei cieli, trionfa in mare. Voto 7 e mezzo/8.

Ricordando con orgoglio la storia patria, anche quella cinematografica, il regista "british" Nolan erige un monumento di celluloide ad una generazione che seppe farsi trovare pronta in un momento cruciale; lo fa attraverso tre racconti sfasati temporalmente che faticosamente finiscono per risincronizzarsi, cercando di dare un'unità drammatica e di senso a un evento che nella realtà è stato un caotico sommarsi di migliaia di tragedie individuali. Nel racconto dei fanti in fuga, il meno riuscito perchè eccede nel thriller angoscioso e claustrofobico, non c'è la "ritirata combattuta" presentata dal ben diverso "Dunkirk" del 1958; non ci sono più dei soldati, ma dei bersagli umani che cercano di salvarsi dal diluvio di bombe salendo sulla prima arca disponibile, e  si disperano su una spiaggia che ricorda quella sorta di girone infernale rappresentato in una allucinata sequenza di "Espiazione" di Wright. Il racconto bellico (e lo spettacolo) prevalgono invece nella vicenda degli aviatori, una sorta di scontro Orazi contro Curiazi tra RAF e Luftwaffe con Tom Hardy, asso con senso etico persino superiore alle sue abilità di pilotaggio, sugli scudi. Il racconto di mare, ovvero l'eroismo della gente comune, è quello che dà maggior senso e valore a questa rievocazione dei fatti del 1940; ha inoltre il merito di pagare il debito contratto dal cinema con gli spettatori, allorchè nel 1942, in una celebre scena del film "La signora Miniver", Wyler aveva mostrato, su un tratto del Tamigi, una interminabile fila di piccole imbarcazioni private, del tutto inadeguate all'impegnativa traversata della Manica, condotte da tanti anonimi volontari spinti da senso di comunità e senso del dovere, in procinto di affrontare l'incerto percorso; grazie al film di Nolan possiamo finalmente seguire, seppur con 75 anni di ritardo, il resto di quel viaggio del coraggio. 

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