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Fahrenheit 451

Regia di François Truffaut vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Fahrenheit 451

di Ethan01
9 stelle

Un film epocale.

In una società del futuro alla popolazione non è consentito leggere e detenere libri, "perché la conoscenza e la lettura causano l'infelicità".

Delle squadre di pompieri si occupano di individuare chi detiene libri di nascosto e di distruggerli dandogli fuoco. Ma uno di essi, Montag (O. Werner), spinto dalla curiosità e da una donna che gli apre gli occhi (J. Christie), comincia a salvare alcuni dei libri che brucia e a leggerli. 

E ciò cambierà il corso della sua vita.

Tratto dall'omonimo romanzo distopico di Ray Bradbury, un capolavoro di Truffaut, destinato a segnare l'immaginario collettivo e tutt'ora molto attuale, per diverse ragioni.

Il film si è dimostrato straordinariamente profetico per aver raffigurato una società totalizzante nella quale le persone assomigliano più a degli automi che a delle persone, trascorrono giornate intere davanti allo schermo televisivo a vedere programmi banali e insulsi e soprattutto non sono in grado più di pensare.

"Più sai e più soffrirai" disse Schopenhauer; tanto è vero che questo tipo di società preferisce vivere in una felicità illusoria determinata dall'ignoranza piuttosto che leggere, conoscere e riflettere.

E la loro non è vita, è piuttosto "un passare il tempo", come dice Montag alla moglie in una scena.

Una situazione per certi versi simile a quella di "2022: i sopravvissuti" di Richard Fleischer, poiché in entrambi i film sono raffigurate delle società senza più una propria identità, che hanno perduto il ricordo di come era il mondo prima.

Il film è poi pregevole anche sul piano visivo: ai colori accesi della fotografia di Nicolas Roeg (con una netta prevalenza del rosso), quasi violenti, si contrappone la pacatezza dei dialoghi e dell'azione, cosicché anche le scene di maggiore impatto (come ad esempio l'incendio nella casa di Montag o quello nella biblioteca della donna che non vuole lasciare i suoi libri) sono prive di qualsiasi inutile eccesso o violenza esasperata.

E nell'indimenticabile finale, in cui avviene l'incontro con gli uomini-libro c'è una vera e propria dichiarazione d'amore da parte di Truffaut alla cultura, alla libertà data dalla lettura e dal sapere in generale. L'ispirazione all'opera di Hitchcock è evidente: oltre che per la produzione della Universal, per la scelta di Bernard Herrmann, che per questo film compone una delle sue colonne sonore più toccanti e poetiche.

Il cast è al suo meglio: un grande Oskar Werner, la splendida Julie Christie, nel doppio ruolo della moglie di Montag e di Clarisse, gli ottimi Cyril Cusack e Anton Diffring.

E dire che Truffaut non amava questo suo film, considerandolo tra i suoi meno riusciti.

Una curiosità: durante il rogo dei libri si vede bruciare tra i volumi "Cronache Marziane" dello stesso Ray Bradbury e una copia dei "Cahiers du Cinéma", rivista sulla quale scriveva Truffaut.

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