Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Forse il film più puramente hitchcockiano all'interno del brillante curriculum del Maestro. Straordinario il modo in cui ci mostra con pochissimi colpi di pennello l'evoluzione della psicologia della protagonista.
Sebbene non sia tra gli Hitchcock migliori, “Il sospetto” resta forse il film più puramente hitchcockiano all'interno dello strepitoso curriculum del regista britannico. Tutto ruota qui intorno alla psicologia di un solo personaggio, la timida protagonista femminile Lina, magistralmente interpretata da Joan Fontaine, della quale Hitch è bravo prima a dipingerne con appena due colpi di pennello la profonda solitudine che farà da sfondo all'intera vicenda, quindi il crescendo di dubbi che la portano a sospettare delle intenzioni del marito (un impagabile Cary Grant). La prima parte della pellicola, con il lento sviluppo dell'incipiente storia d'amore fra i due protagonisti rappresenta forse l'anello debole in un thriller che resta comunque di valore eccelso. “Il sospetto”, ben ricevuto tanto dal pubblico quanto dalla critica, ricevette tre nominations all'Oscar, inclusa quella al miglior film, premio che andò però a “Com'era verde la mia valle” di John Ford. La Fontaine portò invece a casa quello alla migliore attrice protagonista. Non sono riuscito a scovare il consueto cameo di Hitchcock, giochino che faccio sempre, sebbene quasi mai con successo, quando vedo una sua pellicola.
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