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Boon il saccheggiatore

Regia di Mark Rydell vedi scheda film

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La recensione su Boon il saccheggiatore

di maso
8 stelle

The Reivers (1969) - Posters — The Movie Database (TMDB)

 

 

Luminosissimo e divertente film di Mark Rydell che si conferma un vero maestro del cinema di ambientazione rurale come dimostrerà in seguito anche con altre opere, basta pensare a “Il fiume dell’ira“ e “Sul lago dorato”.

L’avvento dell’automobile nell’America del 1905 e la maturazione del giovane Lucius sono i temi principali  perfettamente incastonati in un quadro storico ricostruito con una ricchezza di dettagli sbalorditivi senza contare la scorrevolezza della sceneggiatura essenziale ed al servizio dei personaggi introdotti con tempestività e caratterizzati minuziosamente  da un cast veramente azzeccato.

Su tutti domina Steve McQueen in un ruolo insolito nella sua filmografia: il suo personaggio è uno stalliere meccanico spensierato sempre pronto all’avventura ma non duro ed irrequieto come altre sue interpretazioni, non gli è da meno Rupert Crosse simpatico e intraprendente, è interessante notare come la questione razziale tra i due personaggi sia completamente offuscata da una rispettosa amicizia non ancora consolidata e sarà proprio il viaggio verso Memphis a cementarla.

Lucius è quindi affiancato da due maestri di vita un pò litigiosi e scanzonati ma anche leali e coraggiosi i quali cercano di indirizzarlo verso il giusto attraverso la trasgressione che come Boon afferma ha un gusto saporitissimo rispetto ad una insipida obbedienza ed un blando conformismo.

Il furto della preziosa Winton Flyer di nonno Boss è la prima violazione condivisa dallo strano trio, la molla scatenante ad una serie di situazioni memorabili a cominciare da una splendida apertura sull’autostrada per Menphis fatta di terriccio e percorsa da carrozze e motociclette, la sosta nell’affollato bordello dove Boon ha un appuntamento con Connie che vuole cambiar vita, lo scontro con il viscido e razzista sceriffo Butch Lovemaiden, la corsa al galoppo per riconquistare la preziosa automobile con Lucius fantino che prenderà definitivamente coscienza del proprio coraggio fino ad arrivare alla riconciliazione con nonno Boss orgoglioso della vittoria ed intenerito dal sincero pentimento del ragazzo per la disubbidienza.

Gli aficionados di McQueen proveranno un enorme piacere nel vederlo in questo periodo così vivo della sua carriera piena di film indimenticabili fra i quali va inserito anche "The Reivers" non solo per l'eccentricità del suo personaggio rispetto ai caratteri da lui interpretati ma soprattutto per la riuscita della pellicola sotto tutti i punti di vista.

L’atmosfera di commedia brillante pervade tutto il film, é da non credere che durante la lavorazione ci furono urticanti attriti fra Rydell e McQueen che covava in se un antico rancore legato alla prima moglie: pare che nei primi giorni di riprese fu così deluso dalla visione dei giornalieri da minacciare di mollare tutto se non avesse diretto lui stesso il film ma Rydell aveva a sua volta un carattere molto forte e proseguì il lavoro affermando le sue idee e a film ultimato McQueen dovette ricredersi dichiarando senza remore che dei film da lui interpretati "The Reivers" era uno dei più riusciti e che ne era veramente orgoglioso, pare anche che per placare il suo carattere irascibile la produzione gli fece avere una valigetta piena di ogni ben di Dio, e non erano salami e bruscolini, ma questo aneddoto ha più il sapore della leggenda che accompagna il grande Steve nell’arco di tutta la sua spericolata carriera.

Anche io sono della sua opinione, amo tantissimo "Boon il saccheggiatore" e consiglio di vederlo con spensieratezza perché vale sicuramente una visione.

La dedica questa volta la faccio al bravissimo Rupert Crosse, che fu candidato all’Oscar per il migliore attore non protagonista, ma non vinse e per me lo meritava, per cui…

 

Dedicato a Rupert Crosse

 

 

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