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Bob il giocatore

Regia di Jean-Pierre Melville vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Bob il giocatore

di axe
7 stelle

Bob, al secolo Robert Montagnè, è un non più giovane malvivente; ha ormai rinunciato a compiere crimini efferati. Passa il tempo tra night, bar malfamati e sale da gioco della città di Parigi, tra personaggi dello stesso ambiente, all'interno del quale è un soggetto ben noto. Accanito giocatore d'azzardo, si ritrova sul lastrico, e progetta di risollevare le sue finanze organizzando il "colpo della vita", un furto in un prestigioso casinò. Nella sera dell'azione, tuttavia, le cose non vanno come previsto, poichè, incapace di resistere al demone del gioco, Bob si attarda eccessivamente intorno al "tavolo verde". Diretto da Jean-Pierre Melville, "Bob Il Giocatore" è considerato il primo noir del regista francese, il quale fu tra i maggiori esponenti del genere. Protagonista del racconto è Bob, interpretato da Roger Duchesne. Cinquantenne in forma, dalle movenze sicure e l'espressione volitiva, l'uomo ha avuto un passato assai turbolento. Il regista non racconta molto a tal proposito, ma lo lascia intuire dalle parole dei personaggi che entrano in contatto con lui, dal rispetto con cui lo trattano, e dalla confidenzialità con elementi delle forze di polizia che ben lo conoscono e non perdono occasione per metterlo in guardia contro le "cattive abitudini". Ad esse, tuttavia, Bob non rinuncia. Non è un uomo che dice di no ai piaceri della vita; donne, anch'esse dai trascorsi "equivoci", serate nei locali ove si trova a suo agio, con un bicchiere in mano e, soprattutto il gioco, ogni tipo di gioco d'azzardo. I vizi costano e ben preso Bob si trova in difficoltà economiche; dunque unisce intorno a sè una squadra di collaboratori, insieme ai quali progetta un audace colpo ai danni di un casinò. L'operazione riserva molte incognite, ma la presenza di Bob infonde tranquillità. Per uno scherzo del destino, egli, pur facendo fallire, a causa di una sua intemperanza, l'incontrollabile pulsione al gioco, il colpo, è la persona che esce meno danneggiata dall'azione criminosa. Inaspettatamente vince, sbancando il casinò; e quelli di cui s'impossessa sono soldi suoi. Ciò rende meno gravi, giuridicamente, le conseguenze del suo reato; i rappresentanti della legge, che lo arrestano, ne sono quasi sollevati. Arrivano a confortarlo, trattandolo da vecchio amico ed ignorando le gravi conseguenze morali di quanto avvenuto. I complici sono infatti usciti di scena nel modo peggiore. La macchina da presa non nasconde tutto ciò; la voce narrante si esprime ammiccante, raccontando quasi con compacimento di Bob e delle sue "prodezze". Il regista racconta la sua storia, valutando il personaggio per le capacità e la sorte beffarda che gli capita, lasciando allo spettatore ulteriori inevitabili considerazioni. La sorta di ammirazione che esprime è connessa ad un connotato tipico del genere noir, il "fascino dell'oscuro". Altri elementi, quali la caratterizzazione del protagonista e dell'ambiente, popolato di donne - tra cui Anne (Isabelle Corey) - con potere decisionale scarso o nullo rispetto a quello espresso dai personaggi maschili, o anche la presenza di forze dell'ordine che agiscono con modalità ... discutibili, sono presenti. Manca invece una conclusione pienamente sfavorevole al personaggio principale; tale non può dirsi l'epilogo amaramente ironico che attende il protagonista. Egli, divenuto ricco quasi "onestamente", perde il connotato di negatività che lo contraddistingue. Bob il "giocatore", così come lo abbiamo conosciuto, cessa di esistere. Contraddistinto da un ritmo lento, con tonalità che variano dalla commedia al poliziesco, piacevole e coinvolgente, "Bob Il Giocatore" costituisce per Melville un buon esordio nel genere che lo renderà, successivamente, famoso.

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