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Blade Runner. The Director's Cut

Regia di Ridley Scott vedi scheda film

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La recensione su Blade Runner. The Director's Cut

di spleenish
8 stelle

Intanto va spiegato il titolo. Si tratta sempre di Blade Runner, il film di Ridley Scott diventato, in soli dieci anni, oggetto di culto, la versione '92, però, è quella originale che aveva pensato e voluto il suo regista ma che poi i produttori avevano modificato perché fosse più accessibile agli spettatori. Quali sono le differenze? A parte, qua e là, un montaggio diverso e di scarso peso narrativo e parte anche qualche scena in più, specie nel rapporto amoroso tra il protagonista Harrison Ford e la bella "replicante" Sean Young, c'è un finale molto meno roseo e di tipo aperto che non solo non ci garantisce dove l'eroe e la sua bella approderanno, ma insinua perfino dubbi sulla vera identità di questo eroe. Qui, adesso c'è un sogno che potrebbe dare adito al sospetto che lo stesso Harrison Ford sia un replicante, capovolgendo di conseguenza il primitivo senso liberatorio con cui la vicenda si chiudeva. Oltre a questo non c'è più la voce narrante che spiegava sì molte cose ma che, trattandosi di un commento diretto del protagonista, impediva ogni sospetto sulla sua identità e sulle sue intenzioni, mentre ora questo sospetto sia pur lieve e sia pur fatto solo scaturire da cifre oniriche, ha una certa possibilità di proporsi. Cambia molto? Si è più inquieti, l'assenza dell'happy end conferma l'inquietudine e l'incubo che pesava già su tutta l'azione ne risulta indubbiamente accentuato da giustificargli una seconda visione. Quanto ai cinefili, è tutto pane per i loro denti. A soli dieci anni di distanza, l'edizione "critica" di un film tanto amato non se la perderanno di sicuro.

Sulla trama

Oggi, a dieci anni dalla sua uscita, il pubblico di tutto il mondo ha l'opportunità di rivedere "Blade Runner" sul grande schermo, questa volta in una nuova versione inedita del montaggio, realizzata dallo stesso regista. In occasione di una recente proiezione del film, cui Ridley Scott aveva assistito, l'applaudito regista di "Blade Runner", aveva così commentato: "Non amo rivedere un mio film dopo che l'ho terminato, dato che la lavorazione implica una continua rivisitazione della pellicola... ma ho provato piacere nel rivedere questo. Le trasformazioni nella vita delle città americane negli ultimi dieci anni hanno in parte ricalcato quanto abbiamo mostrato nel film: per certi aspetti è impressionante costatarne la verosimiglianza". Parlando della sua decisione di effettuare un nuovo montaggio del film, Scott ha dichiarato che solo oggi, a distanza di dieci anni, è possibile realizzare molte cose allora improponibili. "Oggi ci siamo abituati allo stile visivo di "Blade Runner", ma quando facemmo le prime proiezioni di prova, penso che il pubblico fosse in qualche modo sopraffatto dalla rappresentazione scenica e non riuscisse a seguire l'evolversi della storia. Dopo diverse anteprime, capimmo che il film necessitava di aggiunte narrative, che mi sembravano tuttavia eccessive. Anche Harrison (Ford) sollevò obiezioni, ma tale operazione sembrava necessaria per il pubblico, così la mettemmo in atto. Fu inoltre aggiunto un finale che non mi ha mai pienamente convinto". "Credo che questa tenebrosa visione del futuro sia stata in qualche modo scioccante per quell'epoca. Oggi lo è molto meno", continua Scott. "La Warner Bros aveva nei suoi archivi una diversa versione del film del 1982, che è stata proiettata a Los Angeles alla fine del '91 e ha avuto una buona accoglienza. Quando ho visto questa versione, ho pensato che eravamo così vicini al risultato e che sarebbe stato opportuno continuare su quella strada, per mostrare tutto il materiale a un pubblico che lo apprezza ed è pronto a vederlo in una versione non filtrata. Da questa idea è scaturita la versione che presentiamo oggi. Nella nuova versione è stata eliminata la voce fuori campo di Rick Deckard (Harrison Ford), l'ex detective ingaggiato per rintracciare i criminali umanoidi chiamati replicanti, così come è stato cancellato il movimentato finale. Viene invece maggiormente sviluppata la storia d'amore tra Deckard e Rachael, la bella e misteriosa replicante, e viene proposta una conclusione per certi aspetti più inquietante. "E' stata inoltre approfondita la parte sui frammenti di unicorno che causano la riflessione di Deckard sulla propria essenza", conclude Scott.

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