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Torino Film Festival: tutti i premi principali
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Si è conclusa ieri - 31 novembre - l'edizione numero 31 del Torino Film Festival con un bilancio assolutamente positivo. È stato infatti decisamente un TFF "pieno" con molto cinema da scoprire, come è nel DNA di quello che una volta si chiamava Festival Internazionale Cinema Giovani, ma anche molto cinema già scoperto che qui è passato per un anteprima e una vetrina, in molti casi prima di arrivare poi nelle sale italiane.

Ma non solo. Come indicano tutti e come senza dubbio fa bene a vantarsi l'organizzazone del TFF, è stato anche un anno pieno di pubblico. Un aumento notevole di affluenza - si parla del 34% in più di presenze - che senz'altro deve essere ascritto alla direzione di Poalo Virzì, assai più "pop" di quelle di coloro che lo hanno preceduto - Gianni Amelio e Nanni Moretti - che si ascrivevano senz'altro più alla categoria dei cinefili puri e duri.

 

Non che la cosa abbia toccato il cuore del festival. Il concorso, che con le sue regole ben definite - è aperto solo a opere prime, seconde o al massimo terze - è per costituzione immune da derive pop o mainstream. Si è riverberata semmai sulle sezioni di contorno - il fuori concorso denominato Festa Mobile, la neonata After Hours. Alcuni per esempio, nello scoprire che il film d'apertura sarebbe stato Last Vegas, hanno storto il naso, pensando da subito che la vena da "commediante" e i gusti meno sofisticati di Virzì, regista e persona gradevolissima ma non certo ammantato di aura intellettuale (nel senso più *greve* del termine), avrebbero finito per sviare il TFF dalla sua rotta. Così, ripetiamo, non pare sia stato e un successo di affluenza è per un festival che fa della sua relazione con la città uno dei suoi punti di forza una splendida conferma.

 

Passiamo però ai premi. Il premio per il miglior film va al film messicano Club Sandwich. Scritto e diretto dal messicano Fernando Eimbcke (particolarmente apprezzato con Sul lago Tahoe), Club Sandwich racconta dell'evolversi del rapporto tra la trantacinquenne Paloma e il figlio adolescente Hector, di cui la donna è contemporaneamente madre e miglior amica, durante il corso di una vacanza estiva. 

È invece al film francese 2 automnes 3 hivers che va il premio speciale della giuria (presieduta, lo ricordiamo, dal messicano Guillermo Arriaga). Scritto e diretto dal francese Sébastien Betbeder, 2 Autumns, 3 Winters racconta la storia di due amici e di una donna le cui vite si intrecceranno nel corso di due autunni e tre inverni (saltando consapevolmente le stagioni della primavera e dell'estate) grazie ad una serie di incontri, incidenti e colpi di scena (anche amorosi). 

I migliori interpreti decisi dalla giuria sono la giovanissima Samantha Castillo, vista nel film venezuelano Pelo Malo, di Marian Rondon, e l'attore canadese Gabriel Arcand (fratello del regista Denys Arcand), protagonista in Le Démantèlement di Sébastien Pilote

Pelo Malo è tra l'altro anche il vincitore del premio per la migiore sceneggiatura mentre il premio del pubblico va al film d'esordio di Pif, che tra l'altro è già distribuito nelle sale), la commedia La mafia uccide solo d'estate. 

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