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C'era una volta...Arizona Colt.
di scapigliato ultimo aggiornamento
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C'era una volta...Arizona Colt.

Pensare che una BMW s’è portata via un uomo che saliva e scendeva da cavalli in corsa saltando e piroettando, mette di cattivo umore.
Giuliano Gemma aveva 75 anni quando s’è fermato a Cerveteri per l’ultima volta. Aveva iniziato come cascatore per diventare poi, grazie alla sua presenza fisica e alla sua fresca bellezza, un attore di prima linea del cinema di genere italiano. Partito dal peplum approda allo spaghetti western contribuendo egli stesso con la sua fisicità alla risemantizzazione di un mito lontano e classico come l’originale americano.
Grazie alla sua celebre “faccia d’angelo” Giuliano Gemma, in arte Montgomery Wood, ha dato vita a personaggi canaglieschi o drammaticamente ironici facendo del suo irresistibile sorriso un’arma a doppio taglio. Perfetto amante, amico o pistolero roso da un passato tragico, Gemma ha interpretato belle canaglie alla Trinità, di cui è stato precursore, e uomini tragici, solitari e pieni di malinconia.
L’ambivalenza dei suoi personaggi è racchiusa tutta nei suoi due primi titoli dedicati al pistolero a cui legò la sua carriera, Ringo. Questa ambivalenza si nota subito constatando come il primo film, diretto dall’amico e mentore Duccio Tessari, sia più ironico e scanzonato del successivo, sempre diretto da Tessari, molto più grave e ispirato al ritorno di Ulisse.
Con 17 titoli western alle spalle, Gemma ha attraversato il genere fin dagli albori ed è proprio con lui che si chiudono i giochi nel 1978 con Sella d’argento di Lucio Fulci. Dal 1965 dei primi due Ringo fino al 1978, in tredici anni di cavalcate selvagge, l’attore ha saputo rendere con una certa freschezza – pur non essendo eccelso attore, ma si sa “può più il corpo che le parole” – personaggi simpatici e guasconi dal sorriso disarmante come solitari pistoleri vendicativi dal volto impenetrabile. L’aspetto picaresco dei suoi caratteri, lo stesso poi di Terence Hill nei panni di Trinità e nei successi film della coppia Spencer-Hill, è quello che trasversalmente contraddistingue ogni sua tipizzazione. Conferma di una versatilità se non proprio totale, almeno funzionale al gioco immaginifico della frontiera tanto da renderlo fin da subito icona senza rivali.
Dei suoi 17 titoli western ho scelto i miei preferiti, sperando che pellicole come California, I Giorni dell’Ira, Il Prezzo del Potere – modellato sull’omicidio Kennedy – e molti altri diretti da grandi autori e artigiani del genere, possano essere rivisti con lo stesso stupore di sempre.
 
PS. È stato anche l’unico ad interpretare il mitico eroe dei fumetti Tex Willer in un film poco riuscito, diretto dall’amico Tessari, ma che rivisto mette molta tenerezza e nostalgia.
 
A questo link una piccola gallery personale dell’attore con una mia foto privata scattata in Almería sul luogo in cui girarono le prime scene di Arizona Colt:
https://www.facebook.com/ramonrojo78/media_set?set=a.582011858527411.1073741830.100001558063021&type=1

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