Billy Costalunga

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Capodanno, anno bisestile 2008. Il crepuscolo illumina i comignoli di una città in fermento. Tutto è pronto per i festeggiamenti che spodesteranno i dilemmi di un anno per abbracciare quelli di un altro. Nella penombra di una stanza un televisore stanco trasmette messaggi a reti unificate stringendosi i polmoni tra le mani. Alcune madri arabe gettano da dei cavalcavia i propri infanti piangendo lacrime color porpora e uno squadrone di ragazze in tanga si reca al consultorio per spillare soldi ad onesti dipendenti statali. Visioni oscure e eventi nefasti bussano prepotentemente alla porta del pianeta, frustrati e falliti brevettano nuove tecniche per ingannare la realtà all'ombra di una montagnola di escrementi e scorie radioattive, giovani intraprendenti dedicano anima e corpo alla lotta contro l'AIDS mentre bambini nepalesi eiaculano nel buio. Un avvenente quarantenne nuda scaraventa a terra le foto dei suoi cari vomitandoci sopra e battendo i tacchi contro le cornici infrante. I bagordi serali causeranno incidenti stradali e lo scoppio inaspettato di un petardo priverà una giovane innamorata di un occhio. Saltimbanchi mentecatti proferiranno parole di cordoglio nei salotti di Bruno Vespa e i fuochi artificiali disegneranno in cielo immagini bibliche. Qualcuno vuole trascinarmi nuovamente in un abisso. La fine, è la fine. Ultimo giro di bevute, il bar sta chiudendo, il sole tramonta, dove andiamo a fare colazione domani mattina? Non troppo lontano... CHE NOTTATA!!!!! Uscimmo e rivedemmo le stelle.