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Anche ai classici si sfondano le scarpe...
di RAGIONTRAVOLTA ultimo aggiornamento
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RAGIONTRAVOLTA

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Anche ai classici si sfondano le scarpe...

Eccomi dunque costretto, tra spasmi inverecondi e patimenti sensoriali, a mescolarmi al volgo starnazzante per le vie di roma.. in cerca d un surrogato delle care vecchie calzature prematuramente scomparse. Ebbene: prendo coscienza, ormai in maniera inappellabile, d'essere definitivamente ed irrimediabilmente FUORI DAL MERCATO. Si insomma.. mi posso permettere forse un laccio delle calzature in commercio.. e occhio che siamo in periodo d saldi eh.. x uno scarponcino in pelle nera, sportivo, senza fronzoli nè cuciture strane nè design avveniristico chiedono somme oscillanti tra i 98 ed i 138 euro.. IN SALDO, giova ripeterlo, e in una zona tra le più popolari! Ciò fa di me un indigente. Sono uno degli esseri umani migliori che abbia mai conosciuto.. ok, che abbia mai PROVATO a conoscere.. arguto, preparato, generoso, sincero e divertente.. ah, modesto ovviamente.. ma non merito di poter acquistare un paio di scarpe di media qualità. Conosco (o meglio vedo in giro) delle bestie decerebrate con addosso un paio di milioni in vestiario.. per carità, roba che non mi sognerei mai di indossare.. giusto per far capire le contraddizioni del mercato nell'era dell'euro, sic et simpliciter. Dunque sono un sub-proletario. Se mi si sfondano le scarpe (acquistate solo 4 anni or sono per una somma intorno alle 70 mila lire, un prezzo ragionevole insomma) non ho modo di sostituirle. O ci rinuncio o me le prendo di plastica (ed è ciò che ho fatto) regalando magari una cena decente all'immigrato che, molto più onestamente dei rispettabili esercenti nostrani, mi vende le sue scarpe tarocche a pochi euro. Insomma, so che il ragionamento non è dei più divertenti.. e molti diranno 'macheccefregannoidellescarpedequestoqqua' (annotazione legittima), ma è funzionale alla formulazione d'un concetto fondamentale: IO SO di essere un proletario. Ossia non un fighetto citazionista e cannaiolo che spende la 'paghetta' del papà dentista in fumo, viaggi e cd.. non un borghesotto nichilista e nietszchano che dispensa saggezza dal divano in seta d'oriente.. non un coattello esibizionista con la kefia ed il piercing al culo che ama manifestare in piazza per poi tornarsene, caldo e 'parato' nella bambagia opulenta che 'i suoi' hanno voluto donargli. NO CARI.. nulla d tutto questo.. non MI dico comunista solo per comperarmi le cosette etniche che tanto piacciono agli eunuchi e alle virago della nuova sinistra.. e virago non è una marca di modellini d'auto, precisazione dovuta visto il livello mentale dell'utenza di qui. Non mi fingo di sinistra sol per potermi rinchiudere in un centro sociale a spipacchiare hashish, allevare una famigliola di pidocchi nella folta chioma rasta e dimenarmi come un invasato all'ennesima, stucchevole, furbissima riedizione remixata di 'bella ciao'.. no no, mi dispiace per voi. Io, che vi piaccia o no, sono l'ultimo esemplare d'una stirpe ormai estinta.. sono un fottutissimo, sfigatissimo, lucidissimo e incazzatissimo proletarIO informato(famiglia) ossia ce n'è per tutti.. sarò sempre pronto a bacchettarvi, provocarvi, ridimensionarvi e farVI male.. per il vostro bene, in un certo senso, ma soprattutto per il MIO. Per sentirmi vivo, per sentirmi diverso da voi. Per urlarvi in faccia il mio essere Giusto! e chiedervi, senza pregiudizio alcuno, se potete dire lo stesso di voi. Oggi li osservavo sapete, si.. proprio loro.. i miei coetanei, coi loro piumini griffati, a vociare volgarmente e senza costrutto.. a parlar di vestiti e suonerie per il cellulare.. a insultarsi, per puro divertimento, con termini irripetibili.. un esercito di automi programmati per lo shopping.. tutti inconsapevoli della loro lacrimevole condizione, tutti fieri e pasciuti nella loro crassa ignoranza da palestra di periferia.. in preda alla febbrile trance consumistica, nel vano e dispera(nte) tentativo di surrogare la mancanza di SE' con dei beni materiali, luccicanti e di cattivo gusto. Ma diamine, davvero volete farmi credere che una tale umanità ha delle speranza.. delle prospettive? ma come fate, in tutta coscienza, a parlarmi di futuro.. di relazionalità, di 'metter su famiglia'.. di impegnarsi in qualcosa che non sia la catartica e rigenerante visione d'un film. Unico autentico momento di sogno, passione, evasione, immaginazione, riconciliazione con l'altro-da-sè. In un contesto materico ormai invivibile. E, se mi si consente, intollerabile. Da odiare e basta. Da distruggere, se non materialmente, almeno nel proprio personalissimo e sacrosanto immaginario. Una bambolina a chi SA di che parlo. La mia stima più scarna e sincera a chi riesce a immaginarlo.

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