Regia di Dino Risi vedi scheda film
Dagli Stati Uniti sbarcano due uomini e una donna decisi a trafugare il tesoro di San Gennaro, il cui valore stimato è di 30 miliardi: dapprima contattano il vecchio boss don Vincenzo, che però si è ritirato a godersi la pensione nel carcere di Poggioreale e quindi li dirotta verso l’allievo Armanduccio Girasole detto Dudù; ma quest’ultimo, una volta appreso l’obiettivo del colpo, deve superare un problema di coscienza... Commedia rilassata e rilassante, tutta giocata sul contrasto fra la precisione americana e la spontaneità italiana, con Totò a fare da padre nobile come ne I soliti ignoti (di cui questo film è un criptoremake). Napoli è un tripudio di folklore così spudorato da non infastidire neanche troppo: tutti vivacchiano esercitando mestieri improbabili (es. l’amatore che si qualifica come tale nel biglietto da visita garantendo a Senta Berger “massima discrezione”), mantenere un segreto è impossibile, si trova sempre il tempo per prendere un caffè o per fare una puntata a un ricevimento nuziale; il primo tentativo della rapina va a vuoto proprio per i ritardi accumulati, e il secondo riesce solo perché tutti sono distratti dal concomitante festival della canzone napoletana. Alla fine ognuno cerca di fregare gli altri, ma inutilmente: molto rumore per nulla, come sancisce la salomonica massima “chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato”.
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