Regia di Julia Ducournau vedi scheda film
Raw, sorprendente e destabilizzante opera prima di Julia Ducournau, narra di una ragazza vegetariana che si ritrova al suo primo anno universitario per intraprendere gli studi di veterinaria. Durante uno dei molti riti di iniziazione, a cui le matricole sono sottoposte, viene costretta a mangiare della carne; da lì in avanti la ragazza perde ogni freno inibitorio, guidata da una volontà più forte di lei che la porta a nutrirsi di carne, con particolare predilizione per quella umana. Una vicenda indubbiamente torbida, dal carattere orrorifico, con un continuo crescendo di efferatezze che rendono il film sicuramente inadatto ad un pubblico sensibile. La Ducournau dimostra una discreta padronanza nel mettere in scena la violenza perpetrata, coadiuvata anche da dei buoni effetti sonori, motivi per cui lo spettatore si ritrova ad essere coinvolto in un vero e proprio tour de force di emozioni non propriamente piacevoli. Ciò è ottenuto anche grazie alla capacità con cui la regista riesce a trasmettere il disfacimento della carne, del corpo (partendo dall'esantema che la protagonista coglie poco dopo aver mangiato del fegato di coniglio crudo, fino ad arrivare ai veri e propri atti di cannibalismo). E' interessante notare come, ad un certo punto, l'atto dell'antropofagia cominci ad assimilarsi agli atti erotici, all'eros, per cui mi sembra che il film voglia affermare come i rapporti affettivi non possano far altro che basarsi su un rapporto di dominio e sottomissione, in cui una parte delle due parti finirà inevitabilmente per "divorare" l'altra, cosa messa in evidenza anche dal finale. Per concludere il film, pur non essendo privo di imperfezioni (soprattutto narrativamente, basti pensare al rapporto tra la protagonista e il suo compagno di stanza), è un'opera di indubbio valore ed originalità, degna di essere vista.
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