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L'eccezione alla regola

Regia di Warren Beatty vedi scheda film

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La recensione su L'eccezione alla regola

di Furetto60
4 stelle

Un'occasione mancata

A Hollywood nel 1958, s'intrecciano le vite di Maria Mabrey,una giovane aspirante attrice, appartenente alla chiesa battista e Frank Forbes, di credo metodista,autista e factotum dell'eccentrico miliardario Howard Hughes,il quale  produttore, regista, aviatore, e soprattutto datore di lavoro,affetto da una forma gravissima di disturbo ossessivo-complulsivo,trascina entrambi nel labirinto della sua malatia mentale,costringendoli a stranezze di tutti i tipi e incidendo sulle loro carriere  e lo loro vite, vietando teoricamente, la relazione tra i suoi dipendenti e le giovani attrici,non riesce ad impedire però,che nella fattispecie s'innamorino,peraltro anche  lui approfittando di uno smarrimento alcolico di Maria, la seduce e lei addirittura, ne resta incinta.

Warren Beauty torna alla  regia e interpreta il bizzarro miliardario americano, personaggio che spesso è stato soggetto e  oggetto di produzioni cinematografiche, basti pensare al recente "The Aviator" di Scorsese.

Howard Hughes viene ritratto, in modo aneddotico e didascalico e fa da tramite involontario,per  una piccola storia sentimentale,presuminilmente di fantasia, tutto sommato di poco conto.Personaggio unico, sognatore megalomane, capitalista impavido, audace e spericolato pilota,produttore cinematografico estroso, ma soprattutto uomo schiavo di se stesso, delle sue fobie, dei suoi tormenti interiori,che alla fine lo ridussero ad una larva umana, rinchiusa nella penombra di una stanza d'albergo,senza la capacità di relazionarsi con chichessia,ricchissimo ma infelice e travolto dalle sue manie.Parabola discendente, triste e amara, di un uomo di successo, seduttore incallito, che aveva conquistato le donne più belle del pianeta, per il "glamour" e lo "charme" che ne facevano un vero "tombeur de femme" al quale poche resistevano,finito negli ultimi anni della sua vita,solo e in preda alle sue ossessioni,sempre più gravi e invalidanti,refrattario al mondo esterno, immerso nella reiterata coazione di ripulirsi dalle "impurità".Il film, si mantiene molto in superfice e non approfondisce, la geniale personalita di un uomo fuori dal comune,che aveva un "quid" in più,oltre al bagaglio di patologiche stravaganze anche irritanti.Peraltro anche la prova attoriale di Warren Beauty è appena sufficiente.Mi sembra in buona sostanza,un'occasione mancata.

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