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La cura dal benessere

Regia di Gore Verbinski vedi scheda film

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Badu D Shinya Lynch

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La recensione su La cura dal benessere

di Badu D Shinya Lynch
6 stelle

 

 

La Cura dal Riflesso. 

 

Lockhart è l'anticristo.

A confermare questa ipotesi, ci penserebbero il disegno sul finestrino del treno eseguito da un bambino passeggero, e l'espressione finale del protagonista del film. Anticristo, così come ricopriva, in realtà, il ruolo di anticristo il personaggio interpretato da Dafoe in Antichrist: anti-cristo, quando con "cristo" si intende qualcosa di religiosamente, sessualmente ed esistenzialmente contro-natura, nonché opprimente, soffocante e castrante. Appunto, in La Cura dal Benessere, Hannah è una sorta di inconsapevole figura cristologica, e Volmert, di conseguenza, una sorta di dittatoriale figura divina. Lockhart, come già scritto nelle righe precedenti, è, quindi, l'anticristo. Un salvifico ed indispensabile anticristo, che farà detonare questo innaturale microcosmo.

 

Nonostante i numerosi, incredibili, difetti, il film di Verbinski risulta essere, comunque, un prodotto interessante; unico nel suo genere, nonché nella sua potenziale commerciabilità.

Un'opera miracolosamente ed inspiegabilmente coinvolgente, nonostante tutti i suoi pasticci e le sue banalità narrativi; un lungometraggio inconsapevolmente alieno. Insomma, in un certo senso, La Cura dal Benessere risulta un film gloriosamente raffazzonato; involontariamente coraggioso. Una sorta di fallimento spettacolare.

 

Eppure, tirando in ballo Aleksandr Sokurov, si ha come la strana sensazione che Gore Verbinski abbia realizzato, in un certo qual modo, il suo, personalissimo, Faust.

 

Inoltre, La Cura dal Benessere risulta il controcampo di The Neon Demon: se nel film di Refn, i corpi riflessi allo specchio risultavano ancor più belli, perfetti e puliti rispetto alle figure originali, simbolo dell'importanza e della bellezza epocali dell'involucro e dell'apparenza, nell'opera di Verbinski, la perfezione e la bellezza, nonché la pulizia dell'immagine, sono riscontrabili nella sua purezza originale, e non nella riproduzione sporca e deforme che i corpi generano per via, appunto, del proprio riflesso partorito (o abortito) dal "filtro" di una superficie , come a voler simboleggiare l'importanza e la bellezza della verginità di un corpo incorrotto, rispetto all'impurità di un corpo ri-prodotto. 

 

Dane DeHaan, Mia Goth

La cura dal benessere (2017): Dane DeHaan, Mia Goth

 

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6,5/10

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