Regia di Juan Carlos Medina vedi scheda film
Operazione moralmente molto discutibile quella di Peter Ackroyd, l'autore del libro da cui è tratto il film: prendi Jack lo Squartatore, sostituiscilo con il Golem, che non c'entra niente (gigante d'argilla dotato di grande forza al servizio del suo creatore) ma che qualche amante del brivido bene o male lo attira, poi sposta l'azione da Whitechapel di pochi metri a Limehouse (due quartieri di Londra quasi confinanti), anticipa di pochi anni il tutto dal 1888 al 1880, ed ecco che avrai catturato tutti gli appassionati del famosissimo serial killer. In più, per giunta, condisci con qualche personaggio storico realmente esistito: Dan Leno, George Gissing e perché no, chi più ne ha più ne metta, sbattiamoci dentro anche nientepopodimeno che Karl Marx, che tanto non costa niente. Mezzucci di basso livello, ma sui quali si potrebbe anche sorvolare, se la pellicola fosse "intrattenente". Buona la fotografia, anche se compaiono qua e là improbabili macchie di rosso e verde, apprezzabile complessivamente l'apporto degli attori, ottimi costumi, buona la scenografia, ma la narrazione, soprattutto alla fine, fa acqua da tutte le parti. Infausta la scelta di presentare i presunti colpevoli in altrettanti ricostruzioni come se effettivamente colpevoli fossero davvero, con la conseguenza che quando viene mostrato il vero colpevole, si è portati a pensare che sia solo un'ipotesi. Un po' come "Al lupo! Al lupo!", insomma. Trito e ritrito l'espediente di chi per tutto il film è astuto e diabolico e poi dà di matto appena cominciano ad avvicinarsi i titoli di coda. Arzigogolato e poco sensato l'espediente dell'ora di rinvio dell'esecuzione, che lascia perplessi e dubbiosi, così come l'impiccagione finale sul palcoscenico e l'apparizione della resuscitata. Non ci hanno capito niente nemmeno coloro che hanno scritto la trama in varie lingue su Wikipedia!!!
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