Regia di Laura Morante vedi scheda film
Spiccava tra le locandine dei primissimi film del 2016 questa dell'opera seconda da regista di Laura Morante. Con in primo piano il (bellissimo) volto sorridente della signora Morante e tutt'intorno a lei le tante star del cinema italiano di cui si è avvalsa nel realizzare questo suo progetto. Che -diciamolo subito- non è gran cosa. Non che sia un brutto film, lo si può anche vedere, ma che non ci si aspetti granchè. Lei -la signora- imperversa in ogni fotogramma del film, domina e sovrasta tutta l'opera (anzi: l'operina). La vicenda ci racconta di Flavia, sui quarant'anni direi, donna che ha avuto diversi compagni e che ora, di fronte ad una crisi di rigetto verso gli uomini, si affida alle cure di una anziana psicanalista. Come si può facilmente immaginare due sono le cose che riscontriamo e che erano entrambe assolutamente prvedibili. Prima di tutto che la Morante avrebbe scassato i coglioni con un campionario di paturnie pressochè unico, straparlandosi addosso che è un piacere. E poi che questo film richiama quel genere di cinema "fatto da donne per le donne" tipo "Latin lover" di Cristina Comencini (film estenuante proprio per questo concetto guida della serie "maschi tutti ridicoli, donne invece tutte allegre e intelligenti"). Vabbè, ma anche basta. Chiaro poi che le proiezioni pullulano di gruppi di "signore con borsetta" che se la spassano di gusto alla visione. Io ho trovato la recitazione della signora Morante in certi momenti imbarazzante, proprio per questo insistere in una visione femminile del mondo che finisce per delineare personaggi (uomini e donne) che somigliano a macchiette letterarie che nulla hanno a che fare con uomini e donne VERI. Anche tutti 'sti legami sentimentali che si accavallano, beh, si tollerano finchè sono romanzeschi ma appena si pongono come quadri autentici di coppie reali allora si scade subito nella farsa (e pure bruttina anche come farsa). Detto di una Morante psicolabile (il personaggio, non lei, non mi permetterei mai!) che è perennemente in ambasce, il resto del cast galleggia senza infamia e senza lode. Dentro un filmetto che di spunti interessanti ne ha ben pochi. Nel cast (come detto. assai popolato di volti noti) spicca l'ottimo Marco Giallini, ancorchè in un ruolo un pò defilato. Gli altri (da Pannofino a Lambert Wilson) fanno quel che possono ma senza offrire nulla di speciale. Signori accomodatevi. Il clichè è servito.
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