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Kill Zone - Ai confini della giustizia

Regia di Pou-Soi Cheang vedi scheda film

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AndreaVenuti

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La recensione su Kill Zone - Ai confini della giustizia

di AndreaVenuti
7 stelle

Kill Zone-Ai confini della giustizia (noto anche come SPL 2) è un film hongkonghese del 2015, diretto da Pou Soi-cheang e prodotto da Wilson Yip.

 

Sinossi: Chatchai (Tony Jaa) è una guardia carceraria in uno sperduto carcere di Bangkok dove legalità e diritti umani sono vocaboli privi di significato. Il ragazzo oltre a lavorare in un ambiente duro e pericoloso deve badare alla figlioletta gravemente malata (leucemia) e bisognosa di un trapianto; dopo una serie di eventi drammatici e rocamboleschi, Chatchai inconterà il donatore, l'agente di polizia hongkonghese Kit (Wu Jing), nitope del commissario Chan kwok-wah (Simon Yan), i quali entrambi stanno indagando su un traffico din organi che li condurrà prorpio in Thailandia.

locandina

Kill Zone - Ai confini della giustizia (2015): locandina

Kill Zone- Ai confini della giustizia rappresenta il secondo capitolo dell'insolita trilogia denominata SPL, nata dalla mente di Wilosn Yip ed inaugurata nel 2005 con SPL Sha Po Lang; trilogia atipica che non segue una linea narrativa unitaria bensì ci presenta sempre eventi e perosnaggi diversi non collegati tra loro, l'unico filo conduttore è Wilosn Yip (qui produttore).

Prima nota positiva del film: il cast, numeroso e ben gestito dove spiccano le prove di  Simon Yan e Louis Koo (nei panni di trafficante d'organi malato di cuore) e Wu Jing (il quale ultimamente si sta togliento tante soddisfazioni anche in veste di regista grazie ai due Wolf Warrior).

scena

Kill Zone - Ai confini della giustizia (2015): scena

Pou Soi-cheang è bravissimo a gestire il ritmo del film amalgamando alla perfezione gonfupian e crime-movie (due generi per eccellenza del cinema hongkonghese). L'opera inizia come un elegante ed intrigante noir dove ci viene comunicato che ogni anno ad Hong Kong scompaiano nel nulla centinaia di persone, il tutto presentato con un'altrenaza tra flashback e narrazione presente molto valida; ovviamente le mazzate non mancano (altrimenti non avrebbe avuto senso chiamare Tony Jaa) ma sono inserite molto bene nell'economia del film.

Pou inoltre gira divinamente, dopo tutto stiamo parlando di uno dei registi più talentuosi emersi ad Hong Kong negli ultimi, in particoar modo impossibile non citare due sequenze:

 

1) il primo gunfith all'interno dell'aereoporto di Hong Kong, una sparatoria coreografata alla perfezione dove emerge una regia quasi stilizzata e sopratutto geometrica che ricorda o meglio richiama lo stile del maestro Johnnie To per il quale Pou ha lavorato in passato, meritandosi molto elogi e fiducia (vi ricordate Accident del 2009?, qui su filmtv.it in passato avevo scritto due righe); in questa sequenza inoltre

spicca tutto il talento di Philip Keung (caratterista di enorme talento, molto richiesto)

 

2) La parte finale della rivolta in carcere dove Pou ci regala un piano sequenza molto complesso che comprende carrellate verticali, zoomate improvvise e panoramiche a schiaffi.

scena

Kill Zone - Ai confini della giustizia (2015): scena

Kill Zone-Ai confini della giustizia è intrattenimento purissimo ma di prima qualità

 

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