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I.T.

Regia di John Moore vedi scheda film

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La recensione su I.T.

di Furetto60
6 stelle

Thriller "tecnologico" non originale, ma ben girato e ben interpretato

Mike Regan alias P. Brosnan, Tycoon di una compagnia privata d'aviazione, è uno spavaldo uomo di successo, abita in una villa fantasmagorica, lussuosa e superaccessoriata con tecnologia informatica digitale, che controlla e regola quasi tutte le funzioni della casa, dalla sicurezza, alle temperature dell’acqua della doccia, dalla climatizzazione dei locali, al Wi-Fi.
Vive felicemente con sua moglie Rose e sua figlia Kaitlyn di diciassette anni.
La sua società sta sviluppando un’app chiamata “Omni Jet”, un programma rivoluzionario  e avveniristico, ha alle sue dipendenze tra tanti anche il 28enne, Ed Porter, consulente informatico, il quale gli risolve un glitch che rischiava di compromettere il progetto, il ragazzo quindi entra nelle sue grazie. Mike gli propone di lavorare esclusivamente per lui, lo porta a casa sua gli presenta moglie e figlia. Per Mike il ragazzo è solo un bravo informatico, ma Ed che ha una personalità “malata” travisa l’atteggiamento di Mike, comincia a essere sempre più invadente, ritiene di essere legittimato a entrare nella vita di questa famiglia, peraltro s’invaghisce in modo morboso della figlia di Mike, Kaitlyn, della quale spia i movimenti in casa attraverso telecamere, da lui installate segretamente nella villa di Mike. In realtà Ed è uno psicopatico stalker, che vuole far parte a tutti i costi della vita perfetta di questa famiglia, le sue azioni diventano sempre più insistenti e fastidiose, fino a  quando Mike percepita la situazione, decide di allontanarlo e poi addirittura di licenziarlo.Il ragazzo emotivamente instabile, comincia a perseguitare la figlia adolescente di Regan e poi l'intera famiglia che si ritroverà sotto attacco, in ogni aspetto "tecnologico" della vita. Porter inizia una personale crociata per distruggere la vita professionale e privata del suo ormai ex datore di lavoro. Mike diventa vittima della follia di questo infallibile pirata informatico, pronto a tutto pur di ottenere la sua personalissima vendetta. Il regista Moore m
ostra i due protagonisti in una partita inesorabile e all’ultimo sangue. Mike è ignaro, borioso nella sua inconsapevolezza, convinto, di essere intoccabile, mentre Ed usa come  armi, gli strumenti informatici che conosce fin troppo bene, naviga, si connette, perlustra la vita del suo nemico giurato, mentre Ed fa, il suo gioco Mike sente a poco a poco vacillare le sue sicurezze. Prima solo piccoli segnali, poi la deflagrazione: la sua vita, quella di sua moglie e della figlia sono messe alla berlina, fatti professionali, privati, intimi sono resi pubblici e poi addirittura la sua azienda rischia il fallimento, la sua casa è in pericolo, sono minacciati  il suo conto corrente e perfino la sua incolumità fisica, i freni della sua auto sono manomessi. Ed  è un pazzo stalker ipertecnologico che usa in maniera perversa la sua competenza, davanti a svariati schermi osserva con voyeuristico piacere la vita dei Regan, assiste alla doccia della figlia di Mike, architetta modi sempre più ricercati, per distruggere la vita dell’uomo che l’ha umiliato e allontanato. Un gioco al massacro che diventa ben presto impari  un tantino inverosimile nella gestione delle dinamiche, con personaggi eccessivamente stereotipati, incluso anche l'esperto chiamato in soccorso interpretato dal compianto Michael Nyqvist. La storia parte come un thriller che mette in guardia sui pericoli di una società ipertecnologizzata, il nostro mondo attuale è concepito nella tecnologia digitale, tutto è regolato da essa, il film ci dà un indizio sul fatto che l’uomo sarà vittima di quest’universo, quando va in crisi per prepararsi un semplice caffè.  Ci insinua la fallibilità di un mondo virtuale, di fatto, senza regole chiare e terreno fertile per menti instabili, in questo caso lo stalker è un abile hacker, mentre dall'altra innesca quasi da subito una narrazione che finisce nell’incunearsi, nel cosiddetto filone Revenge-movie, con il padre di famiglia giustiziere, la polizia inetta e impreparata che non può nulla e tutto il corollario di disperazione, rabbia e frustrazione che porta a un inevitabile scontro finale tra stalker e perseguitato. Nonostante adoperi cliché sin troppo consolidati, può contare su un credibile protagonista, l'ex Bond Pierce Brosnan che incarna lo scontro "analogico vs digitale", una regia dinamica e visivamente coreografica, e soprattutto su efficaci meccanismi di "suspense" Niente di nuovo, ma  il film “prende”.


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