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Lo Stato contro Fritz Bauer

Regia di Lars Kraume vedi scheda film

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La recensione su Lo Stato contro Fritz Bauer

di DottorHudson
7 stelle

Film interessante e lucida descrizione della società tedesca una decina d'anni dopo la seconda guerra mondiale. La storia intrattiene per tutta la sua durata senza cali di tono o di ritmo, e gli attori, il protagonista in particolare, danno una buona interpretazione. Nonostante questo rimane poco da ricordare dopo la visione. Voto 7

Lo Stato contro Fritz Bauer, film tedesco del 2015, diretto da Lars Kraume.

 

Ambientato una decina d'anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, il film descrive la società tedesca post-nazismo in cui la gente non ripensa volentieri agli anni bui del governo di Hitler per concentrarsi sulla ripresa della Germania. In questo slancio verso il futuro si perde interesse nel condannare gli uomini responsabili dei crimini del nazismo. Fritz Bauer, procuratore ebreo rifugiatosi in Svezia durante la guerra, è invece deciso a trovare i nazisti che ancora si nascondono in tutto il mondo sotto falsi nomi. Il problema è che spesso questi gerarchi sono protetti proprio dalla Repubblica tedesca che teme che, catturati, possano rivelare dei loro collegamenti con gli uomini al potere in Germania. Proprio quando anche Bauer comincia a perdere le speranze di riuscire a far processare uno dei suoi obiettivi, Riceve una lettera da un uomo che afferma di aver scoperto il funzionario nazista Adold Eichmann, sotto mentite spoglie a Buenos Aires.

 

Il film procede, lungo tutta la sua sua ora e quaranta di lunghezza, descrivendo con piglio molto documentaristico e attenente ai fatti storici la vicenda di Fritz Bauer e della cattura di Adolf Eichmann. Proprio questo piglio documentaristico fa sì che il film proceda molto linearmente dall'inizio alla fine, pur intrattenendo per tutta la sua durata, con lo spettatore si interessa alla vicenda e vuole sapere come prosegue. Al di là di tutto questo però non rimane molto da ricordare dopo la visione, se non un'interessante descrizione della Germania dell'epoca e della mentalità postbellica con l'aggiunta di una sottotrama legata alla situazione degli omosessuali all'epoca e dei loro (inesistenti in quegli anni) diritti. Nota di merito a Burghart Klaußner, nel ruolo del protagonista che è molto bravo nel dare un'immagine di Bauer di un uomo stanco, ma tenace e a volte feroce nel perseguire la sua missione.

 

Nel complesso dunque un buon film che certamente non lascierà grandi segni nel cinema, ma di cui consiglio sicuramente la visione per approfondire il contesto storico descritto e anche per riflettere sul bisogno dell'uomo di guardare sempre avanti, anche se a volte bisognerebbe ricordarsi di cosa si è lasciato indietro.

Lars Kraume

 

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