La recensione su Truman - Un vero amico è per sempre

di andenko

7 stelle

Buono il mood complessivo del film, i film appassionanti sono un'altra cosa, però. Voto: 6,5.

Se dobbiamo credere a quella definizione che dice che il vero eroe è chi è capace di compiere gesti quotidiani in contesti eccezionali, potremmo dire che l'eroe del film è il regista-sceneggiatore Cesc Gay. Infatti, partendo da premesse tragiche (il male incurabile del migliore amico), non scade negli inevitabili sentimentalismi lacrimevoli o addirittura in un lieto fine improbabile. I due protagonisti si muovono col passo del quotidiano, senza nascondersi che la morte aleggia ovunque ed è connaturata alla vita (ma d'altronde è così sempre, non solo quando abbiamo i giorni contati). Da qui i contrasti con gli altri personaggi, i quali ritengono invece che in contesti eccezioniali servano azioni straordinarie e perciò appaiono ipocriti e inadeguati. Buono, dunque, il mood complessivo del film.

La storia, però, zoppica parecchio. Sembra davvero che Cesc Gay abbia voluto portare sul palcoscenico il quotidiano, coi suoi pro (vedi sopra), ma anche coi suoi contro. Nel film succede poco o nulla e anche quel poco è spesso fine a se stesso oppure prevedibile oppure è talmente avulso dalla storia principale che necessita di molte spiegazioni. Ciò ne esaspera la lentezza e si regge, in definitiva, grazie all'ottima recitazione.

I film appassionanti sono un'altra cosa, però. E fin dalla prima scena sappiamo chi prenderà in consegna Truman, il cane che dà il titolo al film.

Voto: 6,5.

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