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Fuocoammare

Regia di Gianfranco Rosi vedi scheda film

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La recensione su Fuocoammare

di SatanettoReDelCinema
4 stelle

Per la regia di Gianfranco Rosi, un incrocio tra dramma e documentario che poteva e doveva fare di più per rendere giustizia al dramma di un'isola afflitta da problemi più complessi di quello che sembra.

Lampedusa, un'isola più vicina all'Africa che all'Italia che negli ultimi 20 anni ha visto sbarcare 400.000 migranti, dei quali 15.000 hanno perso la vita. Un'isola deteriorata nel tempo in maniera talmente profonda, che il dodicenne Samuele, centro del film, invece di fare come i tipici duemila che si sfondano su Clash of Clans perché i paparini gli danno i soldi, vandalizzano le mura con scritte di una mostruosità allucinante e bestemmiano mentre si fanno di canne, è costretto a giocare con una rudimentalissima fionda.

Gianfranco Rosi è uno dei più noti documentaristi italiani di questi anni, e questo Fuocoammare è la sua ultima fatica.

Un film che mischia il dramma di formazione e lo stile documentaristico senza riuscire ad equilibrare adeguatamente le due cose, perdendosi a causa dello sguardo con cui narra la vicenda.

Il regista ha vissuto per un anno a Lampedusa per realizzare il progetto, ma è chiaro che un solo anno non basta per immedesimarsi nello sguardo di chi ci è nato.

Il pubblico e la critica applaudono a questo film, tanto da fargli vincere l'Orso d'oro a Berlino, ritenendolo un documento diverso dall'usuale, quando in realtà mostra cose note e trae conclusioni alle quali ci si può arrivare semplicemente guardando il telegiornale.

Non un accenno a vari altri problemi dell'isola, sui quali basta farsi una ricerchina veloce su Google per rendersene conto, come la totale assenza di ospedali e scuole o l'elevato tasso di tumori dovuto all'alto elettromagnetismo.

Il tutto è visto e raccontato in modo superficiale e non rende giustizia.

Non bastano a salvare il progetto la bellissima fotografia e alcune scene d'effetto, alle quali ultime fanno da contraltare però alcune sequenze interminabili e noiose.

 

Voto: 4,5/10.

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