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Troppo forte

Regia di Carlo Verdone vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Troppo forte

di axe
6 stelle

Oscar Pettinari è un abitante di una borgata romana che tira avanti con ruoli di stuntman in produzioni cinematografiche di basso livello; frequenta gli studi di Cinecittà raccogliendo le "briciole" che cadono dalle tavole ben imbandite, e spera di far carriera in tale ambiente. Essendo in perenne difficoltà economica, cede alle lusinghe di un sedicente avvocato, che lo "aggancia" per tentare una truffa ai danni di un produttore cinematografico straniero. L'operazione, consistente in una simulazione di incidente stradale, riesce, ma il conto da pagare rimane ad una giovane e bella attrice americana, astro nascente di Hollywood, momentaneamente senza un soldo e un posto in cui stare; a lei ed ai suoi (costosi) bisogni, nell'immediato, dovrà provvedere Oscar, interpretato da Carlo Verdone. La caratterizzazione del personaggio è l'elemento che maggiormente ho apprezzato del film. Oscar Pettinari è poveraccio che sopravvive con un lavoro precario, pericoloso e mal pagato; apparentemente solo al mondo, vive in un lavatoio abusivamente convertito in abitazione, sul terrazzo di un palazzo di una periferia romana; nonostante il suo atteggiarsi a duro - sfoggia un look alla "Rambo", del quale è un evidente ammiratore; si propone quale leader di un gruppo di motociclisti perennemente accampato davanti ad un bar nei pressi, ed egli stesso possiede una potente moto, l'unico oggetto veramente suo, senza il quale si sentirebbe nudo - egli è d'indole buona e credulona. Si lascia manovrare dall'avvocato Pigna Corelli - interpretato da Alberto Sordi - e non sa dire di no alle richieste dell'avvenente e capricciosa Nancy (Stella Hall). L'evoluzione della vicenda mostra come le nebulose ambizioni del protagonista di ottenere ricchezza e fama siano destinate a naufragare; talmente vaste erano esse, da essere assolutamente non realizzabili per un semplice "coatto" di borgata, non in grado di farsi rispettare dagli accoliti di uno strozzino o di un allibratore clandestino, figurarsi nei "giri che contano". Il protagonista, con la rassegnazione degli umili, accetta il suo destino, forse, in fondo, accontentandosi di aver potuto, per qualche giorno, sognare. Buona parte delle sequenze sono ambientate in grandi strade desolate alla periferia di Roma, lungo le quali i cittadini fanno footing ed altre attività di fronte alle prostitute; ciò attesta la freddezza ed indifferenza le quali ormai permeano la città. Il film è piacevole, ma non tra i migliori che ho visto del regista ed attore romano. Tutto ruota intorno al ben costruito personaggio di Oscar, il quale tiene banco con il suo atteggiamento spacconesco, le sue battute, il suo essere tragicomico; ma la vicenda sembra non decollare mai e si conclude un po' troppo bruscamente.

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