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Totò, Peppino e la... malafemmina

Regia di Camillo Mastrocinque vedi scheda film

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GIMON 82

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La recensione su Totò, Peppino e la... malafemmina

di GIMON 82
8 stelle

Il titolo di questo film prende spunto dalla famosa poesia omonima che il principe De Curtis dedico' alla "malafemmina" Silvana Pampanini "colpevole" di aver fatto patire d'amore il principe della risata.Le quattro stelle il film le merita non tanto per la trama che risulta molto esile e di uno stampo sentimentale molto in auge in quegli anni nei film interpretati da Toto.' La struttura narrativa e' quindi molto semplice e segue quindi canovacci gia' rivisti in altre pellicole con la storia d'amore tra il giovane-povero che s'innamora  della ballerina appartenente al "vizioso"(per i costumi dell'epoca) mondo dello spettacolo,la regia in questo film è di Camillo Mastrocinque che ha diretto Toto' in diverse pellicole,e lo dirige in questo film in maniera onesta e ovviamente non pretenziosa,le quattro stelle quindi non stanno nel film in generale ma piu' che altro nelle scene "cult" che sono entrate nella leggenda sopratutto per il genio comico di Toto' e Peppino che con la loro esperienza recitativa da vecchia scuola napoletana,hanno letteralmente improvvisato i loro strepitosi duetti comici,come le dettatura della lettera,o il dialogo col vigile tutto basato sui nonsense e sugli equivoci dialettali e letterali,Toto' ePeppino interpretano ancora una volta due ignoranti fratelli contadini,di cui Toto' è il furbo e prevaricatore mentre Peppino e' piu' il sempliciotto moralista che subisce le prepotenze del primo,quindi letteralmente clown Augusto e clown bianco,i due fratelli insieme alla sorella che e' la mamma del giovane salgono su a Milano per cercare di ravvedere il nipote e di redimerlo dalla scelta di avere una storia con una ballerina di varieta' che secondo la loro semplice e "campagnola" visione della vita lo distrae dai suoi studi di medicina,una volta a Milano i due si confrontano con un mondo per loro sconosciuto che e' quello della grande citta' e della vita notturna dei tabarin,ed e' qui che il film tocca le vette piu' alte della comicita' 'con i duetti dei due grandissimi attori,che interpretano alla grande i due sprovveduti e cafoni contadini che cercano di adeguarsi in ogni modo alla vita della grande citta' e sopratutto al bel mondo dello spettacolo con equivoci farseschi godibilissimi,con Toto' che gigioneggia alla grande nel ruolo del contadino che cerca di darsi arie da intelettuale e da viveur navigato,dopo questo film il duo iniziera' a dare segni di stanchezza relative forse al fatto che i registi e i produttori per avere guadagni facili utilizzavano i due grandi attori in commedie raffazzonate riguardanti i soliti cliche' e schemi recitativi trascurando cosi' l'arte recitativa di due maestri del palcoscenico che sicuramente "riciclati" su altri registri narrativi  avrebbero potuto regalare molto molto di piu' al nostro cinema....

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