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La Tosca

Regia di Luigi Magni vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La Tosca

di zombi
8 stelle

stato papalino e francia. libertà di pensiero e libertà di star buono e tranquillo all'ombra della tenebrosa ala del papa. credevo di annoiarmi e invece il film di magni, nonostante (ma anche per questo)sia un mezzo musica(rel)l(o), mi è piaciuto. gli attori sono tremendamente bravi e le canzoni, come per esempio quella iniziale col governatore interpretato da un pachidermico aldo fabrizi è divertente e incalzante e ben predispone alla visione del film. mario cavaradossi è un pittore e lavora per la chiesa. ha simpatie giacobine, ma le tiene ben sepolte nel suo intimo. non si sputa nel piatto dove si mangia, soprattutto se il governatore lo sa e ti tiene d'occhio. tutte le sere viene raggiunto dalla tosca, nota cantante, sua amante che si è innvaghita di lui nonostante sia un pezzente. dalle carceri è riuscito a fuggire il giacobino angelotti e tutta roma lo cerca e lo bracca. anche il solerte funzionario di alta polizia scarpia lo cerca e infido e scaltro come una volpe affamata gli si mette alle calcagna, sfruttando la gelosia di tosca per il suo imbrattatele. pian pianino cavaradossi relazionandosi con l'angelotti, cambia idea sul suo modo di essere politico e da mantenuto del governo papalino, diventa un convinto sostenitore, tanto che la sua idea di voler passare alla storia senza passare per il patibolo, non potrà avverarsi. anche lui farà parte dei martiri della libertà, oppresso da uno stato  di polizia che non gli permetterà di essere rivoluzionario, se non nell'atto di nasconderne uno. essendo nella commedia italiana, romana, di luigi magni, il tono è divertente e divertito. le battute sono simpatiche e mai volgari(tosca e angelotti: siete froscio? - no, sono sotto mentite spoglie.- e non è lo stesso?...). il coro cantato degli sciancati e dei derelitti è un buon pezzo con un ritornello incisivo e attualissimo(hai fatto bene tutto il creato, te sei sbajato solo con me! rimproverano gli scarti a nostro signore, quando poi invece scarpia e i suoi scagnozzi intimano: tremate lo stesso! cacateve addosso!). un buon prodotto medio  da tramandare, diretto, sceneggiato e interpretato egregiamente. perchè si ride, ma si ride sempre per il terrore di mostrarsi impauriti e terrorizzati, soprattutto se si è di fronte a quel brutto ceffo di scarpia. anche se spoletta(fiorenzo fiorentini) uno dei suoi scagnozzi non è da meno, e anzi è ben più perfido. fabrizi nella sua magnanimità che l'abito talare gli impone è sempre minaccioso, come solo la chiesa con la promessa del perdono sa e può essere, e come dicevo prima pachidermico nel suo bulimico talento. il fisico giovava al phisique du role. proietti è un animale da palco che sa adattarsi a qualsiasi cosa e qui lo dimostra appieno, per finire con l'indimenticata monica vitti. tosca carnale e appassionata, devota allo stato clericale, ma anche lei destinata ad immolarsi per idee e amori illuministi con un finale che è esemplare del suo modo di recitare e di essere: "no non cado..... me butto". va a morire non c'è da ridere, ma il modo in cui lo dice, accompagnata dalle musiche così seventies, rispondendo ad uno degli scagnozzi di scarpia quasi rassicurandolo che il suo destino se lo sta cercando e non capiterà per caso e soprattutto per mano degli assassini del suo adorato imbrattatele.

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