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Telefoni bianchi

Regia di Dino Risi vedi scheda film

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La recensione su Telefoni bianchi

di mmciak
8 stelle

 "Telefoni bianchi" diretto nel 1976 da Dino Risi,
devo dire che non mi è dispiaciuto.

La storia tratta di Marcella Valmarinche
lavora come cameriera
a Conegliano ha il sogno del Cinema,
e ha un uomo che la vuole sposare
che è l'ingenuo Roberto.

Allora per inseguire il suo sogno
va a Roma e il primo approccio
è traumatico perché finisce a lavorare in un bordello.

Quindi,a Ostia,per caso incontra e conosce il Duce,
e per questo diventa finalmente una star.

Ma non sarà tutto rosa e fiori.

Il Film prodotto dalla Dean Film e distribuito dalla
Titanus (che bei tempi il logo!) e si colloca nella
nostra amata "Commedia all'Italiana",ed eravamo
in pieno filone e diretto da un grande esponente
come Dino Risi che mette alla berlina gli anni
del fascismo e il periodo dei appunto "Telefoni bianchi"
con una sceneggiatura scritta da Ruggero Maccari,
Bernardino Zapponi e dallo stesso regista
racconta una storia di una bella ragazza di provincia
chiamata Marcella interpretata da una giovane e brava
Agostina Belli,in uno dei pochi Film da assoluta protagonista
e veniva lanciata nel firmamento delle star,
anche se le cose sono andate diversamente
per l'Attrice.

Comunque il tutto regge molto bene perché costruisce
personaggi divertenti e grotteschi
che si avvicinano
a Marcella,come 
Roberto,eterno
innamorato e contempo
la odia per come si comporta
e si ritrova a fare sempre
la guerra,ma alla fine è il personaggio più buono
interpretato da Cochi Ponzoni,il gerarca esaltato
messo su misura per Renato Pozzetto,il maestro
Gondrano (Lino Toffolo),l'Attore di rango
Franco Denza,autentico mattatore interpretato
da Vittorio Gassman e l'arraffone Adelmo
che è un grandissimo Ugo Tognazzi.

Insomma un Cast lussuoso con alcuni protagonisti
assoluti del filone che danno una magia nella pellicola,
soprattutto i due ultimi citati.

Le scene che rimangono impresse sono quando
l'arrafone Adelmo (Tognazzi)
denuncia gli ebrei per denaro,
come quella del suicidio durante la festa,è ha un gusto
feroce che comunque l'Attore impersonato da
Gassman nonostante questo fa la spaghettata.

Il regista ci descrive il periodo del ventennio fascista
e il Cinema che si realizzava all'epoca
in modo quasi grottesco e diverte per questo,
ma riesce a essere malinconico anche sulla
drammaticità della guerra.

Nel Cast figurano anche:

Maurizio Arena-Giacomo Assandri-
Dino Baldazzi-William Berger-Paolo Baroni-
Giovanni Brusatori-Monica Fiorentini-
Edoardo Florio-Toni Maestri-
Enrico Marciani-Eleonora Morana-
Nora Orlandi-Renate Schmidt-
Franca Stoppi-Carla Terlizzi-
Laura Trotter-
Marcello Tusco e un giovane Alvaro Vitali,
che interpreta un figlio con il padre dentro un casino
che -dice:"Ti piace quella?" "No papà...".

Invece nel Cast tecnico segnalerei
le splendide musiche originali del maestro
Armando Trovajoli,la suggestiva fotografia di
Claudio Cirillo e le scenografie di
Luciano Ricceri,che rendono una buona
ricostruzione e una efficace messa in scena. 

In conclusione un buon Film,
anche se Dino Risi ha fatto di meglio,
ma affascina e diverte per come descrive
il periodo e il Cinema del ventennio fascista,
con un ossatura cinefila
e personaggi e situazioni anche con ironia,
e nello stesso tempo malinconico,drammatico e feroce
come si riusciva a fare una volta.

Una cosa è sicura che ogni volta vedo
queste Commedie dell'epoca,mi viene la
nostalgia di quel Cinema e di quegli Attori
e autori che purtroppo non ci sono e non si vedono più.    

Il mio voto: 7.
 

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