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Atto di dolore

Regia di Pasquale Squitieri vedi scheda film

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La recensione su Atto di dolore

di bepy86
7 stelle

Non gode di ottima fama e diventa facile rendersi conto di ciò prestando anche attenzione al voto complessivo che ha ottenuto su questo sito, che è talmente basso da andare a toccare l'insufficienza più piena e profonda.

Eppure il film è provvisto della corazza necessaria che gli consentirebbe di poter stare alla larga da stroncature così pesanti e lapidarie.

In fondo il tema su cui è incentrato è stato trattato con realismo e non quindi in maniera pacchiana e ridicola.

Le sostanze che provocano dipendenza in effetti hanno il potere di impadronirsi e di manipolare a proprio piacimento l'individuo che è caduto nella loro trappola, difficile per lui distaccarsene perché è sempre vivo nella sua mente il ricordo del benessere momentaneo che sanno donare.

Incitato dai propri familiari più stretti cerca disperatamente di cacciarle via dalla sua vita ma l'uscita dal tunnel ha breve durata perché poi si ripiomba puntualmente nel dannato circolo vizioso.

E per poter beneficiare delle sostanze stupefacenti, che in principio ammaliano e seducono per poi lasciare nello sconforto più totale, bisogna avere i quattrini a portata di mano e non sempre ciò è possibile.

Quando il denaro sotto mano non lo si ha e le crisi di astinenza incominciano a farsi sentire con una certa insistenza allora non si può fare altro che derubare o ricorrere a qualche altra azione illegale.

A quel punto l'arresto diventa inevitabile ed a seguire anche l'ingresso in delle strutture che hanno il compito di prendersi cura dei tossicodipendenti.

Una situazione alquanto penosa sia per il drogato che per chi gli sta attorno.

E sembra sempre che sia determinato a voler smettere perché disposto a seguire i suggerimenti che gli vengono dati e che portano sulla dritta via ma in realtà il suo pensiero batte in maniera imperterrita sulla droga portandolo a fare tra di sé dei commenti personali di questo tipo: ''quanti discorsi inutili che sono costretto a sorbirmi e mi tocca pure fare la parte di chi li condivide altrimenti non la finirebbero più di assillarmi con queste cavolate. Meglio levarseli di torno facendo finta di credere alle loro baggianate in modo tale poi da poter pensare alle cose serie, vale a dire a come potersi procurare il denaro che occorre per acquistare la droga.''

 

Carezzevoli e docili sono quando l'effetto frastornante della droga non è ancora cessato e violenti e cinici diventano nel momento in cui il bisogno di bucarsi incomincia nuovamente a prendere il sopravvento su di loro.

Un continuo cambiar faccia che provoca pietà e nello stesso tempo rabbia nelle persone che nutrono un affetto smisurato nei loro confronti.

Madre disposta a tutto pur di salvare il suo unico figlio maschio dalla droga è la protagonista di questo film, si ingegnerà in tutti i modi possibili per tirarlo fuori dai guai ma alla fine dovrà arrendersi pigliandosela con se stessa e con il figlio nella scena finale del film che è molto drammatica.

Brutta la droga e non sempre a ricorrerci sono quegli individui che hanno dei problemi familiari o che sono fragili caratterialmente: chiunque potrebbe cadere nella trappola.

A conclusioni di quel tipo si arriva mentre si gira con tatto e misura intorno all'argomento su cui si è deciso di puntare. Brava la Cardinale che, con maestria, ha saputo entrare nel suo personaggio e non male nemmeno la prova sfornata dall'attore che nel film interpreta suo figlio. Inoltre va elogiato il regista perché ha dato vita ad un lavoro composto ed aggraziato con cui ha saputo rappresentare al meglio il dramma della droga.

Squitieri in genere ha sempre sfruttato le sue capacità per parlare di mafia e dei rapporti di interesse che spesso instaura con i rappresentanti del potere statale e, quando ha fatto leva su questo tema, raramente è riuscito a distinguersi tra i tanti registi che in quel periodo lo trattavano con frequenza.

''Atto di dolore'', essendo originale rispetto agli altri suoi lavori per via dell'argomento preso in considerazione, gli ha permesso di potersi distinguere e lasciare il segno. Lo consiglio perché è molto realistico e coinvolgente.

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