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It Follows

Regia di David Robert Mitchell vedi scheda film

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La recensione su It Follows

di mc 5
7 stelle

Non è così semplice per me emettere un giudizio certo e deciso su un film così...così...così strano? Allora la prenderò alla larga. Premesso doverosamente che il campo dell'horror (od horror decinato al thriller) è stato esplorato in ogni suo aspetto e rivoltato come un calzino, io credo che oggi vi siano due modi di cimentarsi nella scrittura e/o nella regìa di un'opera di questo genere. Si può scegliere di ispirarsi ad un impianto classico, magari con sceneggiatura robusta e soprattutto contando su attori rodati e di provata bravura. Insomma, tipo "Conjuring 2", film che peraltro ho assai apprezzato. Oppure si può fare la scelta quasi opposta. Cioè OSARE l'osabile. Con un regista/autore che dirige a ruota libera, scatenando il suo estro "visionario" (termine abusatissimo che sempre più spesso mi genera orticaria). E allora si rischia o il capolavoro o la puzzonata. Non si scappa. Perchè "Neon Demon" (per dire) per me è la madre di tutte le puzzonate. Un film che il regista mette in scena solo per se' stesso, o per soddisfare il proprio incontenibile narcisismo (e il bisogno di certi critici di incensare tutto ciò che -a prescindere- è ostico e bislacco). Diciamo subito che David Robert Mitchell (di "It Follows"è anche sceneggiatore e al suo secondo lungometraggio) si colloca molto più dalla parti di Neon Demon che da quelle di Conjuring 2, pur essendone lontano (in positivo) anni luce. Intanto perchè Mitchell realizza sì, un'opera fortemente personale, ma sempre tenendo presente che il film avrà la sua fase determinante nella fruizione di un pubblico pagante e non una "roba" che nasce e muore nella testa (malata) di un regista tipo Winding Refn. "It Follows" (al di là di una sceneggiatura a tratti irregolare che lascia il dubbio tra buchi narrativi o scelte volutamente ardite nell'evolversi della vicenda) possiede diverse suggestioni davvero paurose, fortemente inquietanti e che dunque colpiscono nel segno. Attraverso un uso particolare del montaggio e soprattutto una capacità inusuale di esprimere angoscia ed inquietudine utilizzando estro e sapienza nel mostrare certe immagini. E questo va riconosciuto al regista. Quanto al cast, diciamo prima di tutto che la giovanissima protagonista Maika Monroe è davvero brava (oltre che graziosissima) ad impersonare quest'adolescente che pare raccogliere su di se' la madre di tutte le maledizioni. Il reso del cast è appena dignitoso, con una gruppetto di nerd provinciali che vivacchiano annoiati e nullafacenti in una cittadina imprecisata (forse Detroit?). Abbiamo dunque un virus che contagia le persone attraverso il contatto sessuale. Si tratta di un invisibile dèmone che trasmette una maledizione scaricabile solo facendo l'amore con un'altra persona. Più o meno questo il succo. Importante poi la funzionalità di una colonna sonora composta per lo più di battiti elettronici che sottolineano il clima inquietante che aleggia su tutta l'opera. Quindi un film che ho apprezzato. Fermo restando che personalmente continuo a preferire i thriller-horror di stampo più tradizionale.

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