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Starry Eyes

Regia di Kevin Kolsch, Dennis Widmyer vedi scheda film

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La recensione su Starry Eyes

di alan smithee
6 stelle

locandina

Starry Eyes (2014): locandina

Il prezzo del successo. L'opportunità di sfondare che spinge a lasciarsi da parte remore o scrupoli di coscienza, anche quando intrinsecamente il proprio carattere ci induce a rifiutare certi spiacevoli compromessi. Sarah Walker è una bellissima ragazza che da tempo tenta di sfondare come attrice a Hollywood, sbarcando il lunario come cameriera di fast food, e condividendo un appartamento con alcune amiche. Quando la ragazza viene contattata per un casting da una celebre casa di produzione di film horror, ecco che la donna si precipita all'audizione. Trattata freddamente e sin distrattamente, Sarah riuscirà a tornare in gioco grazie ad una spontanea reazione frustrata che verrà notata nei bagni da una inquietante esaminatrice.

Alex Essoe

Starry Eyes (2014): Alex Essoe

Alex Essoe

Starry Eyes (2014): Alex Essoe

Finirà per essere l'eletta destinata a recarsi nella casa del mefistofelico produttore cinematografico, ma di fronte ad una situazione imbarazzante che lascia pochi dubbi interpretativi sul pegno da pagare, ecco che la donna si trova a fuggire. Nel frattempo il suo carattere comincia a cambiare, e pure l'aspetto fisico, che regredisce e inizia a sfaldarsi. Fino a rendere Sarah una donna decisamente diversa dalla timida e mansueta ragazza che tutti conoscevano fino a quel momento.

E non ci sarà più tempo per concedersi a clemenze e tolleranze, nemmeno nei confronti di coloro che si presentavano come amici accorati e leali, nascondendo nel loro intimo un sentimento di invidia che in qualche modo induce la nostra ragazza a  reagire in modo decisamente pesante. vedere per credere.

scena

Starry Eyes (2014): scena

Per la regia di coppia di Kevin Kolsch e Dennis Widmyer, Starry Eyes si presenta come un horror caratterizzato da un lungo incipit sornione e contemplativo della sua statuaria, bellissima protagonista, resa con appassionata versatilità dalla bellissima Alex Essoe. Poi, improvvisamente, il film, dopo oltre 3/4 di svolgimento, reagisce quasi impazzendo, e con una brutalità improvvisa e preventivata, scandendo un ritmo indiavolato ove i fendenti mortali si consumano con un realismo che mette davvero inquietudine.

Si termina la visione frastornati, ma in fondo piacevolmente impressionati da un horror che crea attese prima, ed angosce dopo, e che rimane sospeso, quasi ostaggio tra gli istinti animaleschi che animano il profondo sconosciuto di ognuno di noi, e una perversione da patto satanico che la storia suggerisce, senza volerne sondare i dettagli, e pertanto lasciando fumosa, ma stimolante l'incognita centrale della diabolica macchinazione che garantirà alla protagonista un futuro da diva di prima grandezza.

Alex Essoe

Starry Eyes (2014): Alex Essoe

Ovvero  una sorte favorevole, fantasmagorica, altrimenti negatale da un percorso improbo ed ingiusto che non riesce a privilegiare semplicemente la meritocrazia, ma che necessita che il prescelto venga a patti con un compromesso decisivo e senza via di ritorno.

Un insolito, interessante modo per indurre a far trattare, da parte di un horror apparentemente di puro appeal commerciale, argomenti anche civicamente e socialmente pregnanti come la gestione del proprio successo, e la capacità dio scendere a patti di fronte ad un compromesso pesante ma inevitabile. 

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